Coworking Cormano

Ufficio liquido e Coworking!

Ufficio liquido: Cos’è? Può essere la soluzione post Covid?

Quando si parla di ufficio liquido si intende una prospettiva totalmente diversa dell’ambito lavorativo e occupazionale. Il mondo del lavoro oggi tende a togliere i paletti per diventare flessibile, personalizzabile e molto più autonomo.

In modo particolare il concetto di posto di lavoro sta mutando profondamente. Ora come ora siamo più consapevoli del fatto che possiamo lavorare da casa, dal mare, dalla montagna, in ufficio, al bar senza rinunciare alla collaborazione con i colleghi che possono essere raggiunti in ogni luogo attraverso le piattaforme di condivisione virtuale.

Negli ultimi mesi è sempre più evidente come, man mano, si stia affermando il lavoro da remoto e i grandi edifici stracolmi di uffici chiusi e molto frequentati stiano diventando obsoleti. Si prende consapevolezza anche dei costi che essi comportano in termini di affitti, utenze, responsabilità e sicurezza.

A conti fatti è evidente come le aziende si stiano affacciando a soluzioni meno costose che permettano di liberarsi delle incombenze di gestione le quali inevitabilmente generano nuovi costi e nuove criticità.

L’ufficio liquido è un concetto nuovo che però abbiamo a disposizione da anni. La nascita del primo coworking risale al 2005, sebbene in Italia sia arrivato diverso tempo dopo, certamente non doveva servire una pandemia per farci aprire gli occhi su una prospettiva di lavoro totalmente differente e più performante.

Performante perché ci siamo presto accorti che l’abbattimento dei muri e delle barriere orarie aumenta la produttività e, se ben gestita, fa crescere anche la curva delle opportunità che possono nascere da un maggiore coinvolgimento del dipendente nell’intero business dell’azienda.

Occorre essere molto attenti però perché, se da una parte l’ufficio liquido si adatta facilmente a tempi e spazi, dall’altra parte rischia di far perdere i contatti e le connessioni spostandole in aree virtuali poco umane e molto fredde.

Creare nuove abitudini, nuovi momenti di condivisione permette di mantenere salda la fiducia dei propri dipendenti evitando così di perderli nell’eccessiva fluidità del tempo.

Le parole d’ordine in questa nuova era diventano flessibilità e creatività! E’ la rivincita della libertà sulle gerarchie aziendali, la rinascita di attività temporanee che mutano nel tempo, contratti sempre meno vincolanti sia per aziende che per dipendenti, metodologie di lavoro più orientate al raggiungimento degli obiettivi e meno agli orari standardizzati.

Siamo ufficialmente davanti al mondo del lavoro del futuro che è già ormai PRESENTE, dove le sedi operative potrebbero davvero sparire e con loro anche il concetto di giornata lavorativa di 8 ore fisse. Ogni luogo diventa lo spazio adatto, i tempi si dilateranno e si adatteranno alle nostre esigenze e necessità. La capacità organizzativa sarà la prima skills richiesta perché con una non definizione del tempo sarà fondamentale sapersi riorganizzare in funzione degli obiettivi.

spazio coworking milano cormano

Avremo nuovi strumenti digitali, nuovi software e soprattutto cercheremo nuovi luoghi per lavorare comodi, aperti, smart e soprattutto che ci mettano in connessione con altri professionisti in grado di dare un valore aggiunto al nostro business.

L’ufficio liquido è quello spazio di lavoro che si adatta, si modifica continuamente e si muove con facilità e fluidità.
In questo momento gli spazi di coworking permettono la realizzazione in tempo reale di questa nuova realtà fornendo in primo luogo lo spazio che stiamo cercando che sia non solo una scrivania ma uno luogo agile in termini di sicurezza, strumentazione e connessione.

Il coworking non è un semplice luogo per lavorare, è il primo momento dove poter fare rete, accrescere le proprie competenze, formarsi e ricevere input stimolanti per dare forme nuove al proprio business. Confrontarsi con realtà diverse aumenta la capacità critica e fa volare in alto il numero di opportunità.

Attenzione, perché come abbiamo già detto, questa nuova realtà in un attimo può trasformarsi in un incubo!

Il telelavoro, la trasformazione digitale e il mondo virtuale sono certamente diventati prepotentemente una parte della nostra quotidianità ma nulla può sostituire il confronto umano e l’arricchimento che ne deriva da esso. La possibilità di connettersi da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento non deve rischiare di far allungare troppo il filo che tiene unito il team.

Coworking Cormano

Qualsiasi sia la strada che si intraprenda per rivoluzionare il proprio modo di lavorare, non bisogna mai abbassare la percezione della presenza umana sia in termini di motivazione dello staff che di continuità di comunicazione. Chiamate, meeting, appuntamenti fisici periodici e continuativi sono fondamentali per tenere le redini di un progetto dando sempre la giusta importanza all’apporto di ognuno.

L’emergenza Covid ha costretto le aziende a rivedere ogni concetto di lavoro radicato nella sua cultura, ma da qui si può partire per riscrivere e valutare seriamente la possibilità che l’ufficio liquido sia una concreta possibilità.

 
filiera alimentare Milano

Il Digital Marketing nella filiera Agroalimentare

Le opportunità della comunicazione Digital per gli operatori della PMI nel settore agroalimentare e largo consumo.

Venerdì 15 Febbraio in Corefab si è tenuto il primo incontro organizzato da Assolombarda per gli imprenditori della filiera Agroalimentare.

Durante l’incontro Fight Eat Club, portale dedicato alle sfide culinarie fra cuochi amatoriali, ha presentato insieme alla nostra Scuola di Cucina Corefood, lo scenario del mercato digital italiano e le numerose opportunità che si possono presentare agli operatori di questo settore.

Ma cos’è il Digital Marketing?

Si tratta dell’insieme delle attività di marketing che utilizzano i canali Web per sviluppare la propria rete commerciale, analizzare i trend di mercato, prevederne l’andamento e creare offerte sul profilo del cliente TARGET.

Fight Eat Club, presente sul mercato con un’attività di video editing e un proprio marketplace di prodotti enogastronomici ha approfondito i trend digitali del settore agrofood e dei suoi prodotti di largo consumo, mettendo in evidenza che lo scenario italiano è ancora molto immaturo di fronte alla vasta possibilità di comunicazione sia online che offline.

Il mercato italiano vede l’88,7% della popolazione collegata ad Internet utilizzando quasi esclusivamente uno smartphone (80%), il fatturato e-commerce che cresce del 10% e una spesa media per famiglia nel mercato alimentare che si aggira intorno a 440€ al mese ovvero il 14,2% del budget familiare.

Nonostante questo, le vendite online di beni in Italia, in rapporto ai 59 milioni di popolazione, ci collocano tra i mercati immaturi, come Spagna e Polonia, con strutture commerciali in rete decisamente sottosviluppate, inoltre il 71% dei produttori italiani NON ha un profilo Social e/o un e-commerce asserendo come motivazioni la questione legata ai costi, allaSpazio formazione evento aziendale Corefab Cormano gestione delle spedizioni online, i metodi di pagamento e altre “scuse” che impedirebbero anche solo di pensare ad un’evoluzione del proprio metodo di lavoro.

Fight Eat Club ha presentato la propria proposta di comunicazione digitale che integra tutti i canali di divulgazione online attraverso sfide tra chef amatoriali i quali, utilizzando i prodotti forniti dai produttori della filiera, si mettono in competizione realizzando piatti sulla base delle tematiche suggerite dalla sfida.

In questo caso vengono sfruttati anche i canali offline, fondamentali per permettere ai produttori di dare visibilità “dal vivo” al proprio prodotto. Ecco perché Corefood è una delle location ideali dove poter portare i migliori chef amatoriali a sfidarsi davanti ad un pubblico che li potrà giudicare sia in location che sul sito, dove la sfida viene trasmessa in streaming.

Comunicazione online e offline si integrano per poter ricoprire, in un solo evento, tutte le opzioni di digital marketing.

Prima di buttarsi in questo tipo di attività occorre però essere preparati. Ecco perchè durante questo incontro, Stefano Galignani di Focus, ha illustrato l’importanza di avere un approccio strategico del business.

Tra le priorità dell’imprenditore che si approccia a questa nuova dinamica di comunicazione c’è l’analisi del posizionamento sul mercato, la creazione di un’organizzazione aziendale robusta e, non da ultimo, un controllo economico–finanziario tanto puntuale quanto efficace.

La mattinata si è poi conclusa piacevolmente davanti ad una vera sfida ai fornelli tra due chef amatoriali, organizzata in diretta live da Fight Eat Club, che ha dato vita ad un vero momento di networking e condivisione tra gli operatori del settore dando vita a nuove collaborazioni e crescita per tutti.

Certamente questo è solo l’inizio di una lunga strada che parte dalla formazione, si sviluppa in un cambio di mentalità consapevole e cresce fino a creare relazioni con nuove realtà di marketing e comunicazione.

Ne riparleremo il 19 marzo durante il primo incontro formativo con gli attori del settore agroalimentare e cui seguirà un momento di networking con food blogger, influencer e digital expert.

Ragazzo intento a spiegare ad un campus di formazione manageriale

A lezione di Business. Appuntamento con l’Artigiano del Turismo.

Storytelling con l’ amministratore delegato di Mistral Group International, Michele Serra.

Il secondo appuntamento con il format di networking ideato da Corefab in collaborazione con CDO Milano si è tenuto lunedì 18 giugngo nella sala eventi di Corefab.

Ospite del nostro spazio per questa serata è Michele Serra.

L’ imprenditore torinese che ha trasformato il turismo in un’arte degna di un artigiano, ha preso tra le mani una serata di business e l’ha resa uno trai più bei racconti di storia imprenditoriale e soprattutto umana permettendo ai partecipanti di entrare in maniera sottile e molto emozionale, all’interno di un percoso di crescita.

Con un po’ di ironia, si è definito “un intellettuale di belle speranze prestato al turismo” che poi ha finito per conquistarlo. Nelle pagine della sua vita scopriamo un uomo semplice che ha fatto risorgere da un profondo periodo nero l’azienda di famiglia, danto tutto se stesso per affiancare il suocero nel difficile percorso verso la rinascia.

Un percorso basato sulla totale innovazione di una realtà imprenditoriale che doveva necessariamente adattarsi ai cambiamenti di una società in continua e veloce progressione, sempre più condizionata dal trend della digitalizzazione.

Michele Serra nel giro di pochi anni è stato in grado di far risorgere la sua azienda facendola diventare leader tra le grandi concorrenti. Nel 1999 ha dato vita, insieme ad un primo team di amici, che credevano nel progetto, al Quality Group, per traghettare l’esperienza del turismo artigianale nell’era tecnologica.

Esperienza riuscita. Quality group racchiude al suo interno aziende del settore turistico in grado di offire all’utente l’esperenza che desidera, con il supporto di personale in tutto il mondo e la certezza di poter usufruire di un’assistenza di qualità e senza rischi.

Ma l’eccellenza non la si conquista solo nel mercato lavorativo di riferimento. L’eccellenza parte dall’azienda stessa che la promuove e la condivide facendo in modo che ogni singolo lavoratore diventi parte di un team di persone che porta avanti un progetto di qualità.

Michele Serra ci racconta della grande importanza che riveste per lui la scelta del team. Non solo le entità coinvolte nella rete, ma ogni singolo dipendente della sua azienda. Non lascia nulla al caso, non nega mai un colloquio ai candidati da cui riceve il curriculum e questo perchè l’approccio umano è per lui fondamentale.

La formazione interna è tra le priorità verso cui mira e, riferendosi ai ragazzi che si allontanano dallo studio, afferma che

Lì dove non arriva la scuola, l’azienda diventa un presidio educativo

Un racconto dopo l’altro, episodi di vita che si vogliono condividere con tutti i presenti, i quali si ritrovano nelle parole di Serra attraverso un confronto tra domande e riposte che dipingono un quadro umano e imprenditoriale stimolante e replicabile.

La serata si conclude con un aperitivo per riparlare di questa bella storia che ci ha fatto pensare che tutto è possibile, bisogna provarci, occorre saper rischiare.

Questi appuntamenti ritorneranno dopo l’estate. Nuove storie imprenditoriali, nuovi confronti e nuove opportunità.

Lezione di business

A Lezione di Business! Appuntamento con Mr. Panino Giusto

Nasce “A lezione di Business!”

Il primo format targato Corefab.

Il 2018 sta vedendo per Corefab tantissime nuove iniziative dedicate al settore Business. Primo fra tutti il nuovo format di aperitivi di networking interamente organizzati da Corefab e con il supporto collaborativo di Cdo Milano ” A lezione di Business, appuntamento con..”.

Perché un aperitivo di networking? E’ risaputo che davanti a una tavola imbandita si concludono i migliori affari, ma nell’epoca moderna sono gli aperitivi (veloci, informali e golosi) a rendere un appuntamento di business, un’occasione per creare, concludere o sviluppare nuovi affari.

Abbiamo così deciso di lanciare il nostro periodico incontro di networking con un titolo che è anche una simpatica provocazione: “A Lezione di Business! Appuntamento con…”.

Naturalmente non abbiamo né la pretesa, né la superbia di voler insegnare la professione ai nostri ospiti ma ci piace pensare che, attraverso il racconto di storie imprenditoriali importanti, si possano mettere le basi per la costruzione di un percorso che sia in grado di crescere nel tempo.

Durante la prima serata abbiamo avuto l’onore di poter ascoltare la testimonianza di Antonio Civita, Ceo di Panino Giusto, l’azienda italiana riconosciuta per il suo indiscutibile panino italiano, che racchiude in se’ tutta l’eccellenza del nostro Belpaese.

E’ dall’idea di esportare la cultura dell’italianità del panino come simbolo del nostro territorio, che nasce la storia imprenditoriale di un giovane uomo con una grande e instancabile curiosità.

Già ventenne alla guida di un team di 100 dipendenti, Civita ha illustrato la sua idea di impresa attraverso il percorso che porta il “panino milanese” a diventare il simbolo della cultura culinaria nostrana in tutto il mondo.

I valori legati al prodotto, la ricerca dell’eccellenza qualitativa e la continua coerenza con il know how italiano hanno trasformato un pasto frugale in un’esperienza di gusto.

L’organizzazione interna diventa la chiave per la realizzazione di processi automatizzati semplici e funzionali, mentre la costante ricerca della formazione del personale caratterizza una cultura dell’eccellenza che porta i valori del prodotto all’interno di un team di professionisti su tutti i livelli.

La serata ha visto l’avvicendarsi di domande da parte dei colleghi imprenditori incuriositi dal progetto, concludendosi poi con un ricco aperitivo che ha permesso a tutti di poter avere un confronto costruttivo tra i presenti.

Gli appuntamenti con “A lezione di Business!” sono solo all’inizio e ritornano a fine giugno con la storie d’imprenditoria femminile.