Padre e figlia in passaggio generazionale

Generazione 4.0. Come coltivare il Business di domani.

La strada per dare una spinta allo sviluppo economico si costruisce oggi.

Lo abbiamo sentito e letto ormai tantissime volte, il futuro lavoro dei nostri figli probabilmente ancora non esiste e quindi, come fare a prevedere quale sarà la strada giusta su cui indirizzarli? Il percorso formativo più adatto o il programma di studio che garantisca un posto di lavoro “sicuro”?

Non prendiamoci in giro, Checco zaloneil sogno del POSTO FISSO è un ricordo ormai lontano, i Millennials hanno altri progetti in mente che si avvicinano di più all’indipendenza intellettuale ed economica. Oggi nascono Start up come i funghetti dopo la pioggia e domani?

Il futuro non si prevede, si programma

ricordano e ripetono i massimi esperirti di business ed economia moderna, quindi?

Quindi iniziamo a porci le domande giuste e cercare le opportunità migliori che offre il nostro vasto territorio di competenze digitali affinché il percorso da costruire e pianificare si avvicini il più possibile a quello che sarà il lavoro da INVENTARE nel domani dei nostri figli.

Ma i ragazzi di oggi sono sempre super impegnati nelle attività sportive, catechismo, corsi di recupero e…..videogiochi. Trovare il tempo per fare nuove esperienze sembra quasi impossibile.

In realtà non lo è.

La cosa più sensata sarebbe poter ricevere a scuola un primo stimolo educativo e, molto lentamente, questo accadrà ma il futuro è dietro la porta e purtroppo non abbiamo il tempo di attendere che la scuola si adegui.

Ecco perchè occorre cercare di sfruttare quello che abbiamo oggi a disposizione per trasformarlo in una concreta opportunità di crescita, sia per i bambini ma, prima di tutto, per i genitori.

Vi raccontiamo le 5 strade che come Corefab Education abbiamo pensato di mettere in piedi e che possono essere un ottimo spunto per partire:

  1. Affidiamoci a persone competenti, con un bagaglio di esperienze e pianifichiamo un programma che dia supporto alla famiglia nel suo completo. Significa poter mettere un bambino davanti ad un pc, un tablet o un qualsiasi dispositivo elettronico e non lasciarlo abbandonato nel mare di informazioni e stimoli che inevitabilmente riceverà. Non improvvisiamo se non sappiamo come fare, cerchiamo il supporto di chi è un esperto nel settore.
  2. Ascoltiamo le richieste, le passioni e i desideri dei bambini/ragazzi. Ognuno coltiva dentro se un interesse particolare verso una materia, un sogno, un’aspirazione. Attraverso il gioco è facile stimolare questi istinti e tirarli fuori iniziando a costruire un percorso che nasce da un’esigenza vera.
  3. Iniziamo a pensare senza barriere. Nel 2019 non esiste più “chi non può fare qualcosa”. Se lo vogliamo lo facciamo e i mezzi si trovano. Quindi iniziamo a far capire alle bambine che non ci sono lavori da maschi e materie da maschi, che possono sognare di diventare delle scienziate, ingegneri o astrofisiche nucleari senza problemi. Anche le difficoltà di apprendimento trasformiamole in un’opportunità per trovare nuovi modi e nuovi mezzi per rendere ogni progetto accessibile e fruibile per tutti.
  4. Tiriamoli giù dal divano. Sembrerà anche facile poter gestire le incombenze genitoriali se il bambino è impegnato e concentrato nel videogioco di grido in questo momento, illudendoci che ha bisogno di un po’ di tempo per riposarsi. Ma si sta riposando? No. E se gli proponessimo di crearlo da solo il prossimo Fortnite del futuro? Ci sono tanti strumenti gratuiti online ma naturalmente occorre farsi guidare da chi sa usarli per evitare che il bambino si perda nel web senza saperlo gestire e soprattutto che si scoraggi pensando di non potercela fare.
  5. Ottimizziamo il tempo. Abbiamo trovato le risorse, ci siamo presi l’impegno di ascoltare le loro esigenze, superato dubbi e preconcetti, ma il tempo? Fermiamoci a pensare un momento. Quali sono quei momenti in cui non ci sono allenamenti, partite, videogiochi, scuola, compiti e abbiamo anche dedicato il giusto tempo alla NOIA (un po’ di noia aiuta e rigenera) ? La notte. No non è vero, stiamo scherzando. Se i dopo scuola sono già tutti occupati pensiamo a quando le chiusure scolastiche obbligatorie ci mettono in crisi con il lavoro, dove mandiamo i ragazzi?

Insomma, diamo loro la possibilità di sperimentare e scegliere.

Sport, attività educative divertenti, ma allo stesso tempo, stimolanti per creatività e intelletto. Diamo al tempo il giusto valore, il corretto contenuto e permettiamo ai ragazzi di poter avere a portata di mano un’ampia offerta, in modo che sperimentino e comprendano quale sarà il loro progetto per il futuro.

International Dot Day

International Dot Day. Il giorno del punto.

Conoscete International Dot Day?

Il 15 settembre di ogni anno è “International Dot Day”, il giorno del punto.

Una giornata nata dopo la pubblicazione del libro “The Dot” di Peter H. Reynolds (2009) il quale  fu da ispirazione per molti insegnanti ed educatori che da quell’anno hanno iniziato ad utilizzare la data come occasione per esplorare con la classe i temi fondamentali del coraggio, della creatività e dell’espressione di sé.

Da allora l’iniziativa si è diffusa in tutto il mondo, raggiungendo oltre 6 milioni di partecipanti di 133 paesi. Un vero successo! Chiunque può prendere parte alle

celebrazioni, registrandosi sul sito ufficiale dell’evento.

Ma di cosa parla il libro “The Dot”?

Tradotto in moltissime lingue (in italiano con il titolo “Il Punto”, pubblicato da Ape Junior), il libro racconta la storia di Vashti, una bambina convinta di non saper disegnare, finché un giorno la sua insegnante di arte la invita a fare un segno sul foglio spronandola a guardare dove questo l’avrebbe condotta.

Vashti pensa che la stia prendendo in giro ma poi consegna quel punto insignificante all’ insegnante.
La maestra le chiede poi di firmarlo e consegnarglielo.

Dopo una settimana Vashti entra nell’aula di disegno e rimane senza parole nel vedere il SUO PUNTO firmato appeso dietro la cattedra dentro una splendida cornice dorata. La bambina pensa: “Posso senz’altro fare un punto più bello di questo!”.
Il resto è un crescendo di punti piccoli e grandi, colorati, mescolati, ingigantiti, dipinti fino a raggiungere il successo, diventando i quadri di una grande artista. Quella che una volta era una bambina insicura e demoralizzata, ora è una donna con grande fiducia nelle proprie capacità, che esprime la sua creatività ed è di ispirazione ad altri.

La storia è un inno alla creatività, un incoraggiamento per tutti i bambini (e non) ad osare esprimersi.

Un racconto che dà vita ad innumerevoli attività, da fare sia in classe che a casa. Sul sito Dot Club si possono trovare alcuni interessanti suggerimenti per gli insegnanti che vogliono realizzare dei percorsi di crescita supportati da questa tecnica.

Alcuni esempi:

  • Crea il disegno con il punto. I bambini possono disegnare le cose di cui sono orgogliosi, i loro obiettivi ed i loro interessi.
  • Consegna il “Dot Award” (Il premio del punto) a studenti o adulti nella tua comunità (scolastica o no) che si stanno distinguendo per qualcosa di particolarmente creativo.
  • Realtà Aumentata. Dai vita al tuo disegno con il punto con la app Quiver 3d.

Lo stesso autore Peter Raynolds collabora nella realizzazione delle attività, ed è possibile trovare in rete alcuni video a cui ispirarsi come la rubrica #ReadySetDrawn pubblicata sul canale KidLil Tv.

Non ci resta che iniziare. Pronti, partenza…disegna un punto e lasciati trasportare dalla fantasia.

Buon Giorno Internazionale del Punto!