Incontro di persone corefab

Con la BPO digitalizzare si può, anche in outsourcing.

Parliamo di BPO (Business Process Outsourcing) con il nostro coworker Marco Torti, general manager della SolGem, una realtà nuova di consulenza e servizi, nata nel 2018, ma che affonda le proprie radici negli anni che hanno visto le profonde trasformazioni ed evoluzioni delle metodologie informatiche applicate al più ampio settore dei servizi aziendali.

«Cioè tutti quei servizi che le imprese affidano all’esterno per la dematerializzazione e la gestione della digitalizzazione, conservazione digitale, lettura automatica del dato, back office verticale e specilistico», spiega Torti.

Qualche esempio?

«Per un importante cliente del settore non profit stiamo sviluppando un progetto per la consultazione on line tramite portale documentale dedicato,  di tutti i versamenti effettuati dai donatori; ci occupiamo della scansione del modulo compilato, del bollettino o della ricevuta bancaria, e aggiorniamo l’anagrafica dell’associazione in tempo reale».

Ma come funziona un processo BPO?

«Il Business Process Outsourcing è il processo attraverso il quale un’azienda, generalmente di dimensioni medio-grandi, trasferisce attività gestionali all’esterno affidandole a un partner (outsourcer) altamente specializzato, al fine di manlevare le risorse interne da attività non direttamente orientate al core business aziendale. Ciò si traduce in un forte abbattimento dei costi gestionali ed in una riqualificazione professionale del personale aziendale a funzioni considerate a valore aggiunto». E’ chiaro, allora, il motivo per cui SolGem, che impiega le tecnologie digitali più evolute, è il  partner ideale nella gestione di tutte le attività di back office, data entry, digitalizzazione, customer comunication management. «Per una grande società della ristorazione collettiva stiamo gestendo la campagna di customer satisfaction basata sulla somministrazione di 150.000 questionari che dobbiamo stampare, postalizzare, distribuire alle mense servite e, una volta ritornati compilati, scannerizzare per la lettura ottica dei dati ed elaborare il risultato finale, da fornire al management della società», aggiunge Torti.

Per la consulenza in ambito BPO Solgem è partner di eGlue (70 dipendenti con sede a Segrate), che lavora con le grandi aziende, svariate multiutilities e gestisce la stampa digitale, la postalizzazione massiva e il documento dinamico.

eGlue è specializzata in CCM, cosa significa?

«Il Customer Comunication Management (CCM) consiste nell’insieme delle strategie che migliorano la creazione, la distribuzione, l’archiviazione e il recupero di comunicazioni personalizzate e di comunicazioni di business, siano essi in formato elettronico oppure fisico, scambiati fra aziende e clienti e fra azienda e azienda. La definizione ricomprende comunicazioni i cui contenuti vengono acquisiti da una molteplicità di fonti, vengono trasformati e adattati ai formati resi disponibili dalla tecnologia e sono distribuiti attraverso una molteplicità di canali, quali e-mail, sms, dispositivi mobili, pagine web, social media e stampa».

Intervista realizzata da Daniele Garavaglia – Corefab.

Coworking Cormano Corefab coworkers

Il team di Dynamica crea innovazione con la simulazione dinamica

Intervista al nostro coworker Andrea Bartolini.

I concetti di digital twin e virtual prototyping stanno entrando molto rapidamente  nel mondo della progettazione industriale: questo è il fulcro dell’attività di Dynamica, società fondata da Andrea Bartolini insieme a specialisti del mondo della ricerca, per sviluppare progetti d’innovazione in ambito modellazione e simulazione dinamica. Incontriamo Bartolini in Corefab, dove la società ha la sua sede operativa:

«La nostra mission è portare le nuove tecnologie di modellazione e simulazione dinamica all’interno nel normale work flow di progetto e sviluppo di nuovi prodotti, o processi produttivi, o sistemi di automazione industriale. Per questo Dynamica è il partner ideale ovunque si voglia creare innovazione per il proprio prodotto o processo produttivo».

In sostanza, la società  si propone come partner per la simulazione dinamica a partire dall’inizio del progetto del prodotto o del processo produttivo, sino al momento in cui devono essere verificate determinate performances, o si deve procedere alla fase della creazione prototipale e del collaudo, fino alla messa in servizio del processo produttivo. E’ interessante notare l’approccio customizzato dell’attività di Dynamica:

«Noi facciamo l’analisi del problema da risolvere o del progetto da realizzare e capiamo che tipo di modello può servire. Valutiamo se sia possibile utilizzare librerie di modelli già esistenti o se bisogna realizzarne ad-hoc. Siamo in grado di progettare le librerie e i modelli con il grado di dettaglio necessario e sufficiente  per il singolo problema o progetto. Una volta realizzato il modello, possiamo effettuare le simulazioni e l’analisi dei risultati, producendo un  report dei risultati ottenuti , oppure possiamo fornire la necessaria formazione ed il successivo follow-up per le prime applicazioni, nel caso in cui l’azienda voglia acquisire in tutto o in parte il know how da noi fornito», spiega Bartolini.

Al di là degli oggettivi aspetti di business, obiettivo di Dynamica è portare know how alle aziende, diffondendo la cultura della modellazione dinamica  come valore aggiunto al work-flow di progettazione e produzione, con una particolare attenzione verso l’utilizzo di risorse e piattaforme open source. In tale ottica Dynamica partecipa all’Open Source Modelica Consortium, che produce una piattaforma open source per la simulazione dinamica in linguaggio Modelica.

Tra i target di Dynamica si annoverano settori industriali molto diversi, in genere aziende interessate a sviluppare innovazione o miglioramenti su prodotti o processi produttivi.  Negli ultimi anni Dynamica è stata impegnata su progetti per la simulazione di grosse reti elettriche di distribuzione a livello nazionale e transnazionale, nello sviluppo di digital twins di sistemi meccanici e oleodinamici, nella simulazione di impianti per produzione di energia a basso impatto ambientale.

«Abbiamo attivato da un anno e mezzo un nuovo filone di ricerca dedicato alla manutenzione programmata o predittiva. Oggi esistono modelli essenzialmente basati sui dati, la nostra idea è affiancare a tali modelli quelli basati sui principi della fisica, in modo da creare una sinergia che permetta, da un lato, di estendere il range di applicazione del modello oltre quello reso disponibile dai dati, e dall’altro di avere una solida base multifisica, a garanzia della solidità dei risultati. Nell’ambito di questo progetto, nel 2017 abbiamo presentato ad SPS-IPC Drives un primo esempio di modello di asse meccanico in grado di girare direttamente su hardware di controllo industriale».

Per saperne di più: Andrea Bartolini, andrea.bartolini@dynamica-it.com, www.dynamica-it.com.