Corefab Coworking

E se domani, lavorassi in un Coworking?

Lavorare in un coworking nel 2021 è diventata la più grande opportunità di business del post pandemia e te lo dice chi lo ha vissuto prima, durante e dopo questo lungo periodo buio.

Sebbene questi spazi di collaborazione siano presenti in Italia già dal 2008, sembra che proprio in questo periodo sia cresciuta la necessità di poter usufruire di ambienti in cui la condivisione è sinonimo di contaminazione positiva, progresso e risparmio.

Milano è il regno indiscusso del coworking con ben 167 circa spazi distribuiti in tutto il territorio meneghino. Finalmente anche l’hinterland sta iniziando, da qualche anno, ad offrire soluzioni ottimali per piccole aziende, freelance e commerciali.

Corefab ha aperto le porte a Cormano (hinterland Nord di Milano) ai primi coworkers nel 2017 e in quel periodo non è stato semplice far comprendere questa nuova attitudine lavorativa ad un territorio abituato agli uffici chiusi e con unico proprietario.

I principali dubbi erano:

  • Rumorosità
  • Sicurezza
  • Servizi e dotazioni
  • Community
  • Costi

È giusto formularsi una serie di domande prima di scegliere se spostarsi in un ambiente come il coworking e comprendere al meglio se sia la soluzione più adatta al proprio business.

Ma andiamo con ordine in modo che anche tu, che stai leggendo questo articolo, riesca a rispondere alle principali domande che, probabilmente, ti stai facendo.

Se sei atterrato su questo articolo significa che l’idea ti stuzzica ed eccoti le risposte che stavi cercando:

  1. Rumorosità. Gli spazi di coworking includono diverse aree di lavoro in condivisione, spesso si trovano in grandi open space. In Corefab si è optato per un maggior numero di soluzioni semi aperte dove gli uffici hanno la loro zona riservata e delimitata da una struttura che è parzialmente chiusa. La rumorosità è ridotta al minimo perché, per consentire meeting, eventi o telefonate particolarmente lunghe, è possibile usufruire di aree apposite (sale meeting e addirittura cabine telefoniche insonorizzate)
  1. Sicurezza. Ogni ufficio ha i suoi armadi con chiusura autonoma e porta di ingresso anch’essa dotata di chiave per proteggere la tua privacy. In ogni caso ci si sente al sicuro perché un sistema di allarme domotico controlla tutto lo stabile anche da remoto.
  1. Servizi e dotazioni. Il senso del coworking sta nel poter condividere costi e utenze quindi, tra i servizi condivisi e inclusi del canone, c’è la connessione a internet, l’utilizzo di una stampante/scanner di ultima generazione, l’area caffè attrezzata e una piccola palestra per tenersi in forma durante la pausa pranzo!
  1. Community. La magia è tutta qui, perché se è vero che ci sono numerosi vantaggi tecnici ed economici nel condividere gli spazi di lavoro, a volte si sottovalutano le opportunità strategiche di luoghi come Corefab. È proprio in un contesto così versatile e fluido che è possibile creare nuove connessioni in ottica di collaborazione, cooperazione e costruzione di nuove professionalità.
  1. Costi. Non è un tabù parlare di soldi, quindi facciamolo!

Con due calcoli veloci, togliendo tutte le utenze, le spese di trasporto e il dietologo (e sì, perché qui c’è la palestra!) sicuramente lavorando in un coworking parti risparmiando.

Aggiungiamo poi i vantaggi del poter incontrare potenziali clienti, conoscere nuovi fornitori a costi più bassi, fare formazione mirata alla crescita della tua professionalità e bere un ottimo caffè, penso che tu possa tirare le somme e concludere che certamente il problema non possono essere i costi.

  1. LAB. Last but not least, una notizia importante che potrebbe non coinvolgere tutti i lettori, ma almeno quelli che lavorano nell’ambito marketing, social, web, food, cooking, eventi, foto, video, produzioni web, etc (moltissimi potenziali professionisti): Corefab dispone di un’attrezzata e favolosa open kitchen a piano terra, dotata di tutte la attrezzature necessarie per organizzare eventi di formazione (non solo food), riprese audio-video, seminari, workshop, spot pubblicitari e qualunque altro prodotto legato alle professioni citate. Tutto questo significa che, una volta prenotata la propria postazione, c’è la disponibilità di uno spazio anche per sviluppare il proprio lavoro.

Senza spostarsi altrove. Niente male, direi.

Il coworking è un luogo di contaminazioni positive costanti e durature dove, in pochissimo tempo, puoi ritrovarti ad avere una rete di professionisti intorno a te che, quasi giornalmente, stimolano le tue idee oppure possono crearti il contatto che ti mancava per proseguire un lavoro o arrivare addirittura a costruire una strada nuova per il tuo business.

Corefab poi si trova anche in una posizione strategica ideale sia per chi arriva dalla zona di Milano ed è stanco di rimanere imbottigliato nel traffico, sia per chi vive o lavora in Brianza in quanto si trova in un punto strategico di uno dei più importanti snodi autostradali.

I mezzi pubblici in zona non mancano e nemmeno la pista ciclabile ed ecco che, in ottica di spostamenti green, puoi certamente trovare il tuo spazio ideale.

Il bello di Corefab è che è bello viverci.

L’aspetto legato al design non è trascurabile. Ti immagini entrare in ufficio e vederlo brutto, poco illuminato, con arredi scadenti e ambienti senza un minimo di confort?

Se devi spostarti in una soluzione come il coworking, valuta sempre che il tuo ingresso in questo spazio di faccia stare bene.

Stare bene con le persone, con l’ambiente che ti circonda, con te stesso.

Stare bene fa la metà di quello che spendi per abitare uno spazio di coworking.

Se potessi entrare in ufficio e trovare ad accoglierti un divano d’erba non ti farebbe stare bene? In Corefab c’è (è erba sintetica, a prova di allergici).

Ora non ti resta che venirci a trovare, per tutto il resto puoi fidarti.

Parola di coworker!

Coworking in Corefab Cormano Milano

Sostenibile ora si associa con Coworking!

Nel post Covid lavorare in smart working da un coworking diventa una scelta sostenibile.

Sostenibile è un termine molto abusato nell’ultimo periodo e spesso è associato ad un contesto green. Per sostenibile si intende un approccio sociale, economico e ambientale equilibrato nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente.

Esiste da anni una forma di lavoro “sostenibile”, che è il coworking.

Il coworking rappresenta la condivisione di uno spazio di lavoro da parte di persone che svolgono attività lavorative anche molto diverse ma che fisicamente occupano lo stesso luogo, avendo la possibilità di usufruire di servizi e benefici in comune (cucina, palestra, parcheggio, internet, stampanti etc).

All’interno di questi spazi di lavoro la FLESSIBILITÀ’ è la parola d’ordine, ma  allo stesso tempo è diventata sempre più alta l’attenzione ad un approccio sempre più ecologico.

L’ecosostenibilità e la trasformazione verso un concetto di lavoratore green, spinge sempre più aziende a scegliere per i propri dipendenti in smart working una soluzione che riduca progressivamente l’impatto ambientale.

Riduzione degli sprechi, basso consumo e provenienza naturale, si aggiungono alle caratteristiche ricercate da chi, nell’era del post covid, ha bisogno di un ufficio o di una postazione per portare avanti il proprio business.

Secondo recenti studi, è stato dimostrato che l’adozione dello Smart Working ha ridotto la congestione stradale, i consumi energetici e, in generale, l’impatto ambientale degli spostamenti casa/lavoro. I risultati del primo rapporto europeo Life Prepair che ha analizzato la qualità dell’aria nel bacino padano su cui vive il 40% della popolazione e che produce oltre il 50% del PIL nazionale, dicono che

nei primi mesi del 2020,la crisi sanitaria causata dalla pandemia COVID-19 e le conseguenti misure di contenimento adottate, hanno generato una drastica e repentina riduzione di alcune tra le principali sorgenti di inquinamento atmosferico.

Questi dati sono frutto della riduzione improvvisa della mobilità casa/lavoro e dell’obbligo del lavoro agile che inizialmente ha visto la necessità di utilizzare le proprie abitazioni private come nuovo spazio di lavoro, mentre ora permette di trasferire ogni tipo di business nelle realtà di coworking che sono in grado, grazie alla condivisione di un alto numero di servizi, di continuare a lavorare in ottica totalmente green.

Anche il  mercato del lavoro è cambiato alla velocità della luce e le connessioni remota hanno dato la possibilità di essere più flessibili e di organizzare al meglio il proprio tempo e le proprie attività in base a quelle che sono le singole esigenze di freelance, liberi professionisti e, ora, anche dei lavoratori dipendenti delle aziende tra i quali vi sono moltissime donne.

La categoria femminile si è vista investita negli ultimi mesi, della maggior parte delle criticità post Covid-19.

A partire dalla gestione della famiglia, che doveva necessariamente essere compatibile con il proseguimento della vita lavorativa, la donna ha dovuto trovare soluzioni innovative e spesso sacrifichevoli per poter essere al tempo stesso mamma e manager.

Ecco perché valutare di poter usufruire di una postazione di coworking vicino casa per poter continuare a lavorare agilmente e, all’occorrenza staccarsi per occuparsi della famiglia, permette a questa categoria di riprendere il proprio ruolo nel mondo del lavoro uscendo, per le ore che sono necessarie, dalle mura domestiche in cui è stata reclusa per mesi.

Allo stesso tempo la donna è quella che risulta essere la più attenta alla sostenibilità. Dall’ultima indagine fatta sul Nielsen Consumer Panel emerge infatti che le donne hanno comportamenti più ecologici degli uomini, e che quindi risulterebbero più orientate a rientrare nel mondo del lavoro sfruttando delle opportunità che permettano di partecipare allo sviluppo sostenibile del proprio territorio.

Lo smart working quindi entra a tutti gli effetti nei progetti di moltissime aziende che utilizzeranno questa opportunità per poter intraprendere un nuovo percorso sostenibile partendo dal benessere del proprio team.

 

Scuola di cucina Milano Cormano

Il Team Building per ritrovarsi e ricostruire.

Questione di Team! Momenti e appuntamenti per fare gruppo e ripartire.

Le aziende, piccole o grandi, hanno tutte bisogno di avere un momento per ritrovarsi, confrontarsi e superare eventuali problemi o ostilità. Emerge infatti la necessità di migliorare l’intesa tra i propri dipendenti per il raggiungimento di risultati produttivi o migliorare il servizio clienti.

Condividere uno spazio di lavoro non è sempre semplice e soprattutto, non basta per creare quell’affiatamento che innesca il meccanismo automatico della collaborazione. Occorre prendere in considerazione il fatto che i componenti di un team, spesso hanno personalità differenti ma valori condivisi (fiducia, coesione, collaborazione, comunicazione etc..).

Per rafforzare questi legami occorre dar vita ad una situazione che permetta a tutti i componenti del team di partecipare ad un unico progetto, senza distinzione di ruoli o livelli, e che il lavoro di ognuno contribuisca al raggiungimento dell’obiettivo comune.

La metodologia del  team building arriva dal mondo della formazione esperienziale ed è molto sviluppata all’estero, soprattutto in Usa e nel Nord Europa, dove esistono e vengono praticate da più di mezzo secolo. Il Team Building a Milano risulta più sviluppato che in altre città d’italia per il fatto che molte multinazionali con sede a Milano desiderano replicare in Italia ciò che fanno i colleghi di altri paesi.

gruppo di colleghi che fanno teambuildingI team building più efficaci vengono effettuati con metodologie esperienziali, ovvero facendo vivere in prima persona delle vere e proprie “esperienze” ai partecipanti.  Nell’approccio esperienziale il partecipante è sempre il protagonista partendo dal presupposto secondo cui le situazioni di maggior impatto sono quelle che viviamo con tutti i nostri sensi, quelle nelle quali si scatenano intense emozioni, interagiamo con altri e ci divertiamo.

Vivere in prima persona qualcosa anziché farselo raccontare aumenta le probabilità che dall’esperienza si generi apprendimento, che quanto appreso rimanga nella nostra memoria e che cambi concretamente i nostri comportamenti e azioni.

Tra le esperienza più efficaci, troviamo certamente il Cooking Team Building.

In cucina ci si divide i compiti, si ride, si sperimenta e si lavora in armonia proprio come vorremmo che fosse all’interno dell’azienda. La brigata di cucina deve essere formata da persone fortemente motivate a stare insieme, che collaborano per creare nuovi piatti.

Corefoodla scuola di cucina appena nata a Cormano, e che si trova all’interno della grande struttura dove risiede anche Corefab, ha al suo interno un programma dedicato alle aziende che vogliono cimentarsi in questa nuova esperienza tra i fornelli.

Un’area di 400 mq, 10 tavoli di lavoro e uno centrale di oltre 3 mt, per lo chef, 40 piani a induzione. Tutta l’attrezzatura di una vera cucina professionale è a disposizione per la realizzazione di un Team Building completo, divertente e coinvolgente.

Coinvolgere, Divertire, Motivare, questo è il motto per un Team Building efficace. Una giornata che stimoli la capacità di lavorare in Team collaborando per creare il menù perfetto. Un  momento ludico che diventa metafora della quotidianità aziendale.

ragazzo che lavora in ufficio coworking Cormano

Non per soldi….quali motivi ci spingono a lavorare?

I soldi non sono tutto per i lavoratori italiani.

Secondo un nuovo studio di ADP, circa un quinto (21%) degli occupati non mette le ragioni economiche al primo posto fra le motivazioni che li spingono ad andare a lavorare.

Lo studio, che ha preso in considerazione più di 2.500 lavoratori tra Germania, Francia, Italia, Olanda e Regno Unito, sostiene che i dipendenti non guidati da ragioni economiche raggiungono livelli motivazionali più elevati e una maggiore soddisfazione il giorno della busta paga.

Per una significativa minoranza di lavoratori, la passione e la soddisfazione battono il compenso economico, con un quinto (21%) degli intervistati che afferma di lavorare per amore di ciò che fanno, mentre uno su dieci afferma di lavorare perché ama l’azienda per cui lavora (12%), e un ulteriore 9% perché vuole imparare e avanzare nella carriera.

Per contrasto, oltre un terzo (37%) sostiene che la loro primaria motivazione sia quella di guadagnare per soddisfare le proprie necessità, e per il l’11% per potersi permettere ciò che vogliono. I risultati mettono anche in rilievo come le priorità motivazionali si ripercuotono su ciò che i dipendenti provano nel ricevere il proprio assegno alla fine del mese.

Coloro che lavorano per soddisfare necessità o desideri sono più inclini a sentirsi delusi o frustrati quando vengono pagati (il 40% circa), rispetto a coloro che amano ciò che fanno o l’azienda per cui lavorano (20% circa). Le motivazioni dei dipendenti si evolvono comprensibilmente nel corso della loro vita e delle loro carriere, tuttavia, sorprendentemente, i giovani lavoratori non sono i più motivati a guadagnare denaro.

L’analisi europea, ha evidenziato come i giovani nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni siano i meno inclini (uno su tre) a considerare i soldi la prima motivazione, contro invece il 40% degli over 50.

I lavoratori più giovani sono significativamente motivati dall’apprendimento e dalla crescita professionale rispetto ad altre fasce di età (20% circa).

«Ogni lavoratore è spinto da una moltitudine di differenti fattori.La nostra ricerca dimostra come lo scarto fra motivazioni economiche e non economiche possa avere importanti implicazioni sull’impegno e la soddisfazione dei dipendenti»,

commenta Virginia Magliulo, general manager di ADP Italia.

«È provato che il coinvolgimento e l’impegno sono fattori importanti sia per la produttività dei dipendenti sia per il successo organizzativo complessivo.

Questo significa che comprendere come bilanciare i fattori finanziari e non finanziari sia cruciale. Le aziende, e i team HR, devono assicurarsi di comprendere cosa i diversi dipendenti apprezzino dei diversi ruoli nei vari momenti della loro carriera, così da poter offrire una gamma di mansioni e benefit che soddisfino le diverse esigenze e personalità».

Articolo di Daniele Garavaglia – Giornalista Corefab&VoxFabrica

spazio coworking milano cormano

Lavorare in Corefab, un vantaggio per il tuo Business!

Uffici in condivisione e dell’Hinterland nord di Milano: Corefab offre lo spazio per fare business e sviluppare idee e creatività.

Il Coworking è diventata la scelta di business di moltissime start up e PMI, ma anche di tutte quelle grandi aziende che hanno deciso di applicare nella propria realtà lo smart working, permettendo così a tantissimi dipendenti di poter gestire lavoro e tempo in maniera efficiente e senza stress.

Gli imprenditori e i professionisti che hanno scelto di lavorare nei coworking, ed hanno scelto gli uffici in condivisione di Corefab,  hanno volti diversi e provengono dai più disparati settori. La moda, il food, l’architettura, la telefonia, l’informatica e l’elettronica e non solo.

I motivi per cui decidono di lavorare in un coworking sono però comuni:

  • Hanno bisogno di uno spazio di lavoro ridotto, smart e flessibile
  • Cercano un contenimento dei costi condividendo strumenti e servizi (di cui spesso non disporrebbero)
  • Vogliono fare networking per incrementare il proprio business
  • Hanno bisogno occasionalmente di poter usufruire di sale meeting/eventi
  • Cercando la comodità, sia degli spazi che della raggiungibilità della location

Perché lavorare negli uffici in condivisione di Corefab?

Scegliendo di lavorare in Corefab, il coworking di Cormano e della zona nord di Milano, è molto semplice rispondere a tutte queste esigenze.

Gli spazi sono di diverse dimensioni e si può scegliere tra uffici chiusi, semi aperti o postazioni condivise con altri coworkers. I costi fissi che normalmente in ufficio prevedono contratti, allacci, nuovi fornitori etc, spariscono completamente perchè si entra nella nostra rete in tutti i sensi e si utilizzano gli strumenti a disposizione di tutti i coworkers avendo la certezza di poter gestire il proprio business in tutta sicurezza e tranquillità.

Periodicamente c’è la possibilità di partecipare ad eventi o aperitivi di networking organizzati con importanti associazioni di imprenditori del territorio, dove si possono incontrare altri imprenditori o professionisti che, in un momento informale, sono in grado di fornire idee o spunti riguardo un progetto o attività.

Corefab inoltre dispone di due sale meeting. Una più riservata dedicata solitamente alle riunioni di area, piccoli incontri di business o colloqui. In questa stanza abbiamo ospitato video interviste di grosse aziende proprio perchè il suo design è di un livello professionale molto elevato e ricercato.

La seconda sala lascia spazio ad eventi, congressi, corsi di formazione e piccoli incontri di networking fino ad un massimo di 40 persone. In quest’area è facile immaginare la presentazione del proprio prodotto ad una platea di clienti o potenziali tali, magari organizzando un collegamento via Skype con la casa madre che si trova fuori dall’Italia, reso possibile dalla Smart TV 70″ disponibile nella sala.

I servizi che offre uno spazio di coworking non si fermano alle singole sale o postazioni. E’ possibile trovare ambienti utili per esigenze che vanno oltre quelle

lavorative. In Coefab, per esempio, abbiamo a disposizione una nursery per poter potare i propri bambini per qualche ora, una palestra e una grandissima SCUOLA DI CUCINA, Corefood, di oltre 400 mq per organizzare un TEAM BUILDING o semplicemente per dilettarsi in un corso utilizzando gli strumenti dei veri chef.

Se poi si è stufi di stare in macchina ore e ore in mezzo al traffico e di girare in cerca di un parcheggio è arrivato certamente il momento di programmare il navigatore su VIA PO 77 CORMANO e venirci a trovare.

Per entrare nella filosofia del coworking bisogna vivere il coworking quindi la migliore OPPORTUNITA’ da cogliere è la prova di una giornata GRATUITA nei nostri spazi.

Vieni a trovarci, la condivisione è la vera anima del Business.

sulla griglia di partenza

Affrontare il rientro dopo le Vacanze. Consigli utili per ripartire!

Il ritorno al lavoro dopo le vacanze è duro e faticoso?

Qualche semplice e utile consiglio può migliorare la tua ripresa.

Settembre, si sa, porta con se l’inizio di un nuovo anno. Riprende il lavoro, riaprono le scuole, si ritorna alla routine di tutti i giorni.

Spesso è difficile riuscire a riabituarsi alla quotidianità frenetica soprattutto dopo aver trascorso qualche settimana di vacanza sotto al sole, con orari flessibili e azioni rallentate. Il dolce suono delle onde del mare è un lontano ricordo e anche il balcone vista spiaggia sembra un’illusione ottica guardando fuori dalla finestra dell’ufficio.

Per affrontare al meglio queste giornate occorre adottare qualche semplice trucchetto. In questo modo si possono evitare inutili stress sia fisici che psicologici, in modo da non disintegrare il tanto desiderato equilibrio che abbiamo conquistato durante il periodo festivo.

  1. Riordina. Per ricominciare in maniera serena occorre liberarsi dagli stress e il primo è proprio sulla nostra scrivania. Il disordine è il nemico di ogni lavoratore, di qualsiasi grado o mansione. Liberati di foglietti e fogliettini inutili. Appunti presi 3 mesi fa e già archiviati nella mente possono essere archiviati anche nel cestino. Metti ogni cosa al suo posto, riorganizza la scrivania in modo di vedere solo gli strumenti immediatamente necessari. Fare l’archivio in questo periodo è assolutamente il momento migliore.
  2. Prendi una nuova agenda. L’anno non è finito ma, se utilizzi un’agenda per gli appunti questo è il momento di acquistarne una nuova. Chilometri di pagine bianche su cui poter scrivere, spazio da condividere con i pensieri e le novità che ti aspettano. Psicologicamente avere davanti a te la strada spianata ti lascerà quel senso di libertà che tanto vorresti tener stretto dopo le vacanze.
  3. No alle Diete drastiche. Torniamo tutti un po’ appesantiti per le abbuffate con amici e parenti, le cene di benvenuto, quelle di ferragosto  e infine i saluti e i brindisi, in vacanza sembrano non finire mai. Ma il momento peggiore per mettersi a dieta è questo! Certamente non potrai pensare di gustarti spaghetti allo scoglio e frittura mista a pranzo, ma nemmeno ripartire con l’insalatina. Scegli piatti freschi, colorati e leggeri ma non privarti di gusto, profumo e sazietà. A stomaco vuoto ammazzi la creatività.
  4. Fai il punto. Apri le prime pagine della tua agenda e inizia con un bel TO DO. Riparti con l’elenco delle cose da fare, organizzale, dagli un ordine di priorità e non metterti fretta mentre lo fai. Non spaventarti, poniti delle scadenze realistiche che non possono essere “TUTTO ENTRO OGGI”.
  5. Riprendi dai contatti. Il business si fa con con le persone prima di tutto. Fai una serie di telefonate per far sapere che sei tornato, invitale a bere un caffè se puoi e inizia a far sapere che sei pronto e organizzato e non annoiato e triste.
  6. Allontana i brontoloni! L’anno ricomincia e questo significa nuove opportunità, nuovi incontri, nuove idee. Usa il tuo sorriso e allontana di chi si lamenta sempre, brontola e ha già il muso lungo al mattino presto. Il buono e cattivo umore sono contagiosi. Comincia da te stesso.

Ora si pronto per iniziare. Ancora qualche dubbio? Non disperare a Natale mancano sono 113 giorni! 🙂

 

Smartworking Milano

Lavoro Smart. Qual è la tendenza oggi?

Un lavoratore su due chiede spazi per lo smart working

Anche il mercato italiano segna la tendenza che si registra a livello globale, dove è sempre più utilizzata la modalità dello smart working. Dalle imprese multinazionali alle start up sino ai freelance, il quadro che si va delineando depone a favore di una maggiore richiesta di spazi di lavoro flessibili.

Qui in Corefab, nuovo hub dell’innovazione aperto nel territorio dell’Alto Milanese, sono presenti e attive società di engineering, studi professionali, professionisti e società di servizi alle imprese.

Il dato è confermato anche da una recente ricerca condotta in Italia da IWG. Più in dettaglio, dalla ricerca emerge il 56% degli intervista dichiara di lavorare abitualmente in un luogo diverso dalla sede principale dell’azienda, il 41% sostiene di utilizzare spazi di lavoro flessibili una volta alla settimana.

Addirittura l’80% degli interpellati indica nel fattore produttività la chiave vincente del lavoro flessibile: lavorare in luoghi diversi rispetto al classico ufficio, sembra aumenti l’efficienza produttiva. Produttività che va di pari passo con la soddisfazione del lavoratore, che aumenta, per il 71%, lavorando da remoto.

Smart working significa anche adeguarsi con tempestività alle richieste del mercato: dal campione intervistato, si evince che, tra i motivi principali per cui si ricorre allo smart working vi è la capacità di rispondere rapidamente alle tempistiche dei mercati in cui si sviluppa o si contrae il business, sfruttando il fattore competitività, garantito da “uffici flessibili”, che garantiscono una presenza capillare sui mercati internazionali, mantenendo un filo diretto con la sede principale dell’azienda.

Da non trascurare, tra i motivi che depongono a favore del lavoro flessibile, anche gli aspetti legati ai costi di gestione degli uffici.

Secondo gli intervistati, questa modalità di lavoro comporta minori costi di gestione immobiliare, con conseguente capacità di liberare capitali da investire nella crescita. Tra i fattori positivi che depongono a favore di spazi alternativi in cui lavorare sono da annoverarsi, sempre secondo il campione demoscopico, l’ottimizzazione dei costi, la riduzione dei tempi improduttivi legati al pendolarismo e, laddove gli utilizzatori sono nuove imprese e start up, il minor rischio legato agli investimenti iniziali.

Coworking Cormano

Corefab apre le porte agli smartworker per la Settimana del Lavoro Agile

Anche quest’anno, dal 21 al 25 maggio, si rinnova l’appuntamento con la Settimana del Lavoro Agile.

L’iniziativa del Comune di Milano per il secondo anno promuove il fenomeno dello Smart Working, un approccio innovativo all’organizzazione del lavoro in cui sempre più città “intelligenti” investono.

Corefab ne è protagonista, mettendo a disposizione di imprenditori, professionisti e lavoratori alcuni spazi e servizi per testare questa nuova modalità di gestione del proprio tempo-lavoro e di conciliazione tra la vita privata e quella lavorativa.

Gli ambienti di coworking come Corefab rendono ancora più agevole e produttivo il lavoro agile, in quanto assicurano un’esperienza di lavoro e di aggregazione basata sulla condivisione degli spazi, sulla circolazione delle idee e delle competenze e sul networking favorito dall’ampliamento della rete relazionale.

Partecipare alla Settimana del Lavoro Agile è facile: si può prenotare una giornata di coworking gratuita attraverso la piattaforma dedicata (http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it/vivicitta/qualitavita/lavoro_agile), cercare spazi di lavoro più vicini alla propria abitazione e visualizzarne le caratteristiche, prenotare direttamente la postazione di lavoro, segnalare come è stata l’esperienza nello spazio di lavoro e avere tutto il supporto necessario attraverso email, chat e telefono.

Stando ai dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, nel 2017 il lavoro agile ha subito un balzo in avanti del 14% e gli smart worker in Italia hanno superato il tetto dei 300mila a dimostrazione di un fenomeno in crescita ed evoluzione che inizia ad attirare l’attenzione anche della pubblica amministrazione, a partire da quella centrale.

Ad aver lanciato progetti in questo senso è il 36% delle aziende rispetto al 30% dell’anno precedente e ben una su due è intenzionata ad avviarne, anche se le iniziative che portano a vero ripensamento complessivo dell’organizzazione del lavoro riguarda solo il 9%. Anche un recente sondaggio di Manageritalia, svolto su un campione di 1.200 manager, rileva che circa il 20% delle imprese ha già adottato forme di lavoro a distanza, al fine di realizzare una maggiore flessibilità dell’organizzazione e migliorare la conciliazione vita privata e professionale dei manager. L’interesse per il lavoro agile aumenta anche tra le pmi, ma con un approccio più informale: il 22% ha in corso progetti di smart working, ma solo il 7% con iniziative strutturate; infine, il 53% di queste aziende ritiene il lavoro agile poco applicabile alla propria struttura produttiva.

Stiamo comunque parlando di numeri di tutto rispetto, in grado di coinvolgere una platea di 300 mila lavoratori, pari all’8% del totale.