Corefab Società Benefit

Corefab diventa Società Benefit

Avevamo una missione: creare beneficio comune, con il nostro lavoro.


Semplice a dirsi, più complicato a farsi.


Ci abbiamo lavorato tanto, a lungo, coinvolgendo tutti i partner che potevano aiutarci a comprendere come farlo.
Ora ci siamo riusciti.


Dal 12 ottobre 2021 Corefab è ufficialmente una Società Benefit, ed entra così nel novero delle aziende che scelgono di avere un impatto positivo e significativo nel mondo circostante.


Essere una società benefit significa continuare a perseguire i propri scopi economici, preoccupandosi tuttavia di farlo generando un beneficio comune.

Un beneficio che possa essere rendicontato per dare evidenza del proprio impegno e, soprattutto, per condividere l’impegno con tutta la forza lavoro della propria azienda.

Così, producendo ricchezza, sia economica che culturale.
Così, producendo, nel lungo termine, benessere.

La trasformazione in Società Benefit

La trasformazione in Società Benefit, anche in Corefab, ha agevolato un percorso di crescita, laddove responsabilità e consapevolezza hanno ora una posizione dominante nelle attività che eroghiamo abitualmente.


I concetti fondamentali andavano sintetizzati in un percorso e, per semplificare, abbiamo creato una specie di sillogismo: se riconosciamo che #siamotuttiindispensabili, è importante ricordare che, subito dopo, #siamotuttiresponsabili.


Insomma, ognuno di noi è parte di un processo che, una volta iniziato, deve concludersi insieme. Responsabilmente.
Le iniziative che abbiamo messo nel nostro progetto riguardano tutti gli ambiti di cui siamo autori e portavoce:

  • Team building e attività con le aziende
    • Obiettivo: Crescita della cultura della responsabilità negli ambienti aziendali e tra le persone
  • Territori:
    • Obiettivo: Valorizzare i territori, in particolare quelli marginali e meno frequentati
  • Prodotti/servizi:
    • Obiettivo: Promuovere prodotti e/o servizi che contribuiscano alla maggiore sostenibilità ambientale e sociale
  • Aziende:
    • Obiettivo: Realizzazione di iniziative volte a valorizzare le aziende food sensibili al tema della sostenibilità

L’Assessment

Il percorso di assessment che abbiamo affrontato per la trasformazione in società benefit, ci ha visti coinvolti in un viaggio destinato a comprendere al meglio come valorizzare il nostro ruolo sociale, perseguendo finalità che guardino verso un futuro sostenibile.

Ciò è stato possibile grazie alla società Goodpoint di Viviana De Luca e Nicoletta Alessi e al supporto di Elisabetta Pontello ed Elisa Mastroianni.


Potendo sfruttare le nostre competenze, abbiamo puntato alla promozione del benessere delle persone, attraverso la creazione di consapevolezza sul valore di ciascuno e sulla responsabilità che ognuno di noi gioca nelle relazioni con gli altri, affinché possano esprimere al meglio il proprio potenziale in azienda, a casa, a scuola e nei contesti di comunità.

Un esempio pratico?


Come puoi leggere tra le righe dell’evento svoltosi presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Severi Correnti”, la nostra missione è iniziata partendo da ciò che avevamo di più importante, il nostro lavoro e le attività di team building.
Abbiamo capito che la combinazione di questi due elementi poteva generare valore, energia positiva e creare nuove opportunità.


Gli eventi di team building organizzati con le aziende partner ci sono stati di grandissimo aiuto per la raccolta di dati e per iniziare a testare la possibilità di sostenere progetti scolastici ed educativi grazie all’energia accumulata dalle aziende durante gli eventi.

La spinta giusta arriva dalla nostra esperienza


Spazi, location e capitale umano ci hanno dato la spinta per proseguire nella ricerca della strada più corretta per dare vita al nostro ambizioso percorso.


Diventare una società benefit è quindi diventato un dovere morale, prima ancora che una necessità con finalità di carattere economico.

Un dovere nei confronti di un pianeta dove l’impegno per il beneficio comune è al centro delle discussioni internazionali e, ognuno di noi, può davvero fare la differenza.


Laddove queste tematiche rischiano di dividere intere nazioni, il nostro impegno mira ad unire e creare un sistema che, grazie all’impegno di tutti, sia in grado di produrre benefici a catena, in modo costante e ricorrente.


Insomma, quella che era una mera ipotesi nascosta in un hashtag, diventa piano d’azione: quando #siamotuttiindispensabili, allora #siamotuttiresponsabili.


A buon intenditore, poche parole. O un paio di hashtag!

#siamotuttiindispensabili
Team building a scuola

Team building a scuola. Nuove opportunità per studenti e insegnanti

Quando si parla di team building si pensa subito al mondo aziendale.

E se ti dicessi che invece il team building è ormai sbarcato nel mondo Education fino ad aver finalmente aperto le porte degli istituti scolastici?

Il team building a scuola non è più utopia, ora è una realtà e ha anche la firma di Corefab.

La scuola, infatti, grazie ai fondi messi a disposizione dal governo (decreto n. 129 del 28/08/2018) ha diritto a specifici servizi professionali per il supporto e l’assistenza psicologica e/o pedagogica, da rivolgere in particolar modo a studentesse e studenti, oltre che al personale scolastico, in relazione alla prevenzione e al trattamento dei disagi e delle conseguenze derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Grazie anche a questo importante sostegno, la Dirigente Scolastica dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Severi-Correnti” di Milano, ha colto l’opportunità di creare occasioni di vero confronto tra i docenti, soprattutto per la presenza nella struttura, di due diversi corsi di studio, il liceale e il professionale.

Da anni questi due corsi convivono tra le stesse mura, ma ora è emersa l’esigenza di farli diventare un’unica realtà anche tra il corpo docenti, mettendo così in evidenza come due indirizzi, apparentemente tanto distanti, possano invece essere strettamente correlati l’uno con l’altro.

Attraverso l’esperienza di team building studiata insieme alla scuola, è stato deciso di puntare sul consolidamento della fiducia reciproca tra docenti, ponendo l’attenzione sull’ascolto attivo e gli intenti comuni, per costituire un gruppo di lavoro coeso e produttivo.

Dopo una prima fase di confronto tra il nostro team e i membri del direttivo scolastico, abbiamo deciso di portare l’esperienza #DrinknDraw, di cui ti ho dato qualche assaggio nell’articolo sul Lago di Como e  abbiamo chiesto agli insegnanti di raccontarci le particolarità e i punti di forza dei due corsi attraverso la creazione di un’etichetta di vino unica e identificabile.

A questo nuovo format di team building a scuola, hanno risposto positivamente oltre 125 docenti che si sono radunati nell’aula magna dell’istituto per uno speech introduttivo dove l’esperienza è stata spiegata dal nostro team builder Marco Menoncello insieme all’esperto di vini e sommelier Guido Groppi, con il quale ormai stiamo pensando di far partire un tour italiano di questo format, visti i grandi risultati a cui sta portando in tante, diverse, realtà.

L’evento ha avuto luogo, almeno parzialmente, in una nuova area all’aperto realizzata recentemente nell’istituto e totalmente immersa nel verde, dove la creatività e la fantasia hanno potuto scorrere libere dalla testa alle mani attraverso le parole e i sorrisi di tutti i partecipanti.

Il format lo conosci se hai già letto gli articoli del Blog di Corefab (se fosse la prima volta puoi curiosare qui e qui) ma ogni volta anche noi riusciamo a meravigliarci di quello che i partecipanti riescono a tirare fuori grazie al grandissimo livello di coinvolgimento emotivo dato dall’obiettivo del team building. 

Le etichette realizzate dalle squadre hanno raggiunto una tale eccellenza che potremmo pensare di presentarle davvero ad un produttore. L’impegno degli insegnanti è stato notevole!

I canvas di #DrinknDraw e le relative bottiglie saranno esibite in un luogo speciale all’interno delle mura scolastiche in modo che anche gli studenti possano vederle e trovare, tra le righe di questa esperienza, un insegnamento e una nuova ispirazione per il loro stesso lavoro sui banchi di scuola.

L’apprendimento esperienziale è uno dei migliori modi per avviare un processo di crescita personale all’interno di un gruppo, per essere in grado di condividere metodi, risorse e obiettivi, finalizzati a far crescere le competenze emotive e le capacità relazionali di tutti.

In questa particolare occasione, siamo entrati (di nuovo) nel mondo Education e abbiamo capito che è una strada che vogliamo fortemente percorrere per dare un valore ancora più grande alle esperienze di team building.

Ecco perché con questo articolo ti presentiamo ufficialmente il progetto che darà vita ad una catena di attività indirizzate al mondo della scuola e che coinvolgerà proprio gli studenti.

Il faro di questo progetto è la Nuova agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile che prevede, tra i tanti obiettivi, quello di fornire un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva e con opportunità di apprendimento per tutti.

Operando con questo modello, abbiamo deciso di dedicare uno spazio sul nostro sito ai tanti progetti, come questo, che le scuole vorrebbero realizzare per docenti e studenti e, laddove possibile, aiuteremo le scuole a finanziarli.

Come fare per essere coinvolti in questa iniziativa?

Semplice, attraverso tutte le attività di team building che Corefab organizzerà con le aziende di tutta Italia (e non solo).

Durante ogni evento verrà inviato un sondaggio che farà emergere l’energia prodotta dalle persone con il team building e che, di conseguenza, darà diritto a ricevere un gettone da investire in uno dei progetti per le scuole.

Ogni evento, ogni momento di crescita e rinascita per i dipendenti, manager e professionisti di un’azienda permetterà a tanti ragazzi di dare vita al progetto scelto.

Qualunque scuola potrà far parte del programma educativo di Corefab, a patto di rispettare una serie di specifici requisiti. A quel punto si potrà scegliere tra le tante attività proposte oppure creare, insieme al nostro team, un’esperienza pensata su misura.

È una strada nuova per Corefab che fa parte del percorso di trasformazione in società benefit di cui ti parlerò meglio nei prossimi articoli.

Per ora portiamo a casa tante nuove idee, i sorrisi degli insegnanti e quella grande voglia di #siamotuttiindispensabili che fa parte di noi e ci sta rendendo sempre più orgogliosi del lavoro che facciamo.

Team Building galbusera

Attività outdoor. I benefici.

I benefici delle attività outdoor per azienda e dipendenti.

L’estate dopo quasi due anni di pandemia. L’unico desiderio è quello di uscire e poter godere di tutto ciò che ci circonda. Fare attività outdoor è qualcosa di cui sentiamo il bisogno fisico e psicologico, più che mai in questo momento.

Secondo alcune ricerche, in qualche modo ricorrenti, l’attività fisica all’aria aperta dà una maggiore sensazione di benessere ed energia e contribuisce a ridurre stress e depressione.

Lo stesso accade con tutte le attività di team building che si decidono di portare fuori dalle mura dell’ufficio, cercando di abbattere i muri del convenzionale e portando lontano dall’ordinario, qualcosa che fino al giorno prima si faceva nella quotidianità.

Destrutturare, dematerializzare, rendere tutto con una forma e complessità diversa per poi ricomporre i pezzi utilizzando le capacità (prima delle competenze), le emozioni e gli stimoli dati dall’andare oltre la propria zona di comfort.

Portare un’azienda all’aperto significa permetterle di vedere che è possibile sfruttare nuove opportunità a cui non aveva mai pensato prima.

Questo è quello che è successo con il Parco Matildico di Montalto che abbiamo incontrato di recente per dare vita nuova ad una location meravigliosa pensata inizialmente prevalentemente per il target turistico.

Lo stop forzato, causato dalla pandemia, ha spinto l’organizzazione a proporre attività nuove indirizzate anche alle aziende.

Eccoci.

Incontrarci in questo cammino è stato naturale oltre che stimolante per entrambi e, se hai letto gli altri articoli del nostro blog, saprai che per noi queste esperienze rappresentano un viaggio che ci sta conducendo a scoprire realtà nuove, sia perché geolocalizzate fuori dal nostro territorio, sia per creare nuove opportunità che permettano di fare vivere le nostre attività di team building outdoor in contesti totalmente diversi da quelli già vissuti.

#Siamotuttiindispensabili, come le nostre proposte che stanno dimostrando di essere in grado di diventare uno strumento di cui non si può più fare a meno. Perché?

Perché l’esperienza del collaboratore, la sua soddisfazione, il piacere di essere davvero indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi dell’azienda per cui lavora, fa sì che l’impresa stessa ne benefici, migliorando reputazione e performance.

Con vantaggi concreti misurabili nel lungo periodo quali, ad esempio, una minore dispersione di talenti nonché costante crescita produttiva.

Una delle attività in cui questi aspetti vedono il loro compimento è “Heading to the Olympics”, di cui avevamo già parlato nell’articolo sulle attività outdoor, con il nostro partner Traccia Trekking.

Avvicinandoci sempre di più alla partenza delle Olimpiadi 2021 è un’ottima proposta quella di emulare le imprese degli atleti azzurri e sentirsi parte di un team che collabora per il raggiungimento di un obiettivo comune, condiviso e conquistato grazie al lavoro di tutti.

Abbiamo passato tutti un lungo periodo debilitante e più che in qualsiasi altro momento (almeno per le nostre generazioni), abbiamo bisogno di ritrovarci e stare bene facendo qualcosa insieme, senza barriere, senza impedimenti.

È proprio con questo intento che HT High Technologies ha deciso di coinvolgere tutti i suoi collaboratori, per raccontare l’ingrediente segreto dei suoi 35 anni di attività: le persone! E per farlo ha scelto una location d’eccezione, oggi partner di Corefab: Oasi di Galbusera Bianca.

Team building outdoor

La pandemia ha portato un allontanamento forzato che ha interrotto la crescita delle relazioni, la contaminazione positiva e la costruzione dei rapporti di fiducia.

Lo smart working ed il lavoro remoto ci hanno permesso di dare continuità al business, ma a discapito del lato umano che è poi alla base di ogni impresa, piccola o grande. Non c’è differenza su questo dettaglio.

Ogni singola azienda è il risultato dell’unione di tutti gli attori coinvolti nel compimento dei suoi obiettivi.

Il viaggio di Corefab non si è fermato qui e il mese di luglio ci ha permesso di smuovere nuove importanti necessità che si sono rivelate da contesti più vicini al mondo Educational nel quale Corefab ha già intrapreso un percorso durante gli scorsi anni avvicinandosi sempre di più a poter fornire un supporto, realistico e concreto, nella realizzazione di attività con finalità sociale, sia indoor che outdoor.

Le scuole paritarie e gli istituti tecnici professionali sono stati i primi a vedere nella nostra proposta un’opportunità per rimettere in connessione il corpo docente, riattivare e stimolare creatività e idee allo scopo di poter restituire agli studenti una realtà nuova, migliore e con un maggior numero di opportunità di apprendimento.

Un nuovo inizio in vista della riapertura a settembre? Sì, perché dalle difficoltà si impara a crescere, a migliorarsi e certamente in quest’epoca di grandi cambiamenti, Corefab ci sarà.


Europei del teambuilding

Gli Europei del Team Building

Guardare oltre ci ha insegnato che con le idee possiamo superare i confini e giocare i nostri europei del team building ampliando orizzonti e prospettive.

Le singole esperienze ci permettono di volta in volta di ingrandire la rete di possibilità che abbiamo, per dare una motivazione nuova a tante aziende che, soprattutto in questo momento, hanno necessità di ritrovare i giusti stimoli per la ripartenza.

Il digitale è diventato un’opportunità, una sfida che abbiamo scelto di accogliere e cavalcare per continuare a portare le attività di team building in tutte le aziende che ne potevano beneficiare. Grazie a questa evoluzione, che ci ha permesso di rendere reale qualcosa che sembrava irrealizzabile, le richieste che riceviamo si stanno sensibilmente diversificando.

La scelta di iniziare nuove strade e nuovi percorsi, a volte con finale poco prevedibile, è stata la decisione migliore che potevamo prendere.

L’abbinamento dei nostri servizi alle necessità aziendali è diventato indipendente dal luogo in cui si dovevano svolgere, fosse esso digitale o oltre confine territoriale.

La “nazionale italiana” di Corefab ha così iniziato a giocare i suoi Europei del Team Building prima ancora di Euro2020.

Grazie alla collaborazione con Domitys, realtà che si occupa da anni della cura della persone, abbiamo iniziato a portare il format dedicato a coloro che lavorano quotidianamente con le persone più fragili, anche oltre i nostri confini arrivando fino in Francia.

In questi luoghi, circondati dal bisogno di un futuro sereno, abbiamo passato il testimone ad un’amica di Corefab, una persona che in questi anni ci ha travolti con la sua passione per la ricerca costante di una vita inclusiva e sostenibile.

Victoire Gouloubi, chef, formatrice e mamma instancabile. Di origine congolese, adora la sua terra di cui divulga con intelligenza usanze, cultura e prodotti. È una viaggiatrice curiosa e crede che un piatto, per essere tale, debba essere internazionale oltre che abbracciare ricordi, territori e legare continenti, come in un volo immaginario.

Victoire Gouloubi, Chef e Formatrice Aziendale
Victoire Gouloubi

Victoire ha portato in terra francese l’animo di Corefab, l’esperienza e la competenza che in questi anni di grandissimo lavoro e impegno sociale l’ha messa in prima linea ad occuparsi di temi legati alla cura e attenzione per il prossimo.

Cura e attenzioni che stiamo riservando a questo rocambolesco “campionato europeo” dei team building che ancora una volta ci ha spinto oltre l’immaginabile. Un nuovo approccio agli strumenti digitali ci ha dato un vantaggio che nemmeno noi avremmo immaginato.

Il nostro viaggio infatti è proseguito oltre ogni confine per affrontare una bellissima nuova sfida richiesta da una nota azienda multinazionale dove sono stati coinvolti manager e dipendenti di tutto il mondo. 

(Tutto il mondo, sic!)

E per raggiungerli abbiamo avuto a disposizione solo un’unica mossa: un click!

Grazie alla super potenza del digitale, tutti i partecipanti si sono sfidati online al primo Quiz Show sugli Europei di calcio.

Mettendo in campo esperienza, caparbietà, passione e motivazione, il nostro Marco Menoncello, ideatore dello show, ha creato una rete di connessione talmente vasta da raggiungere il più remoto angolo del globo costruendo così una sfida calcistica virtuale senza pari.

Un calcio al pallone e con la velocità di un BIT siamo tornati in Italia e precisamente all’Università di Roma dove, grazie al supporto del Professor Vittorio Cesarotti (Direttore dell’Executive MBA Roma “Tor Vergata”) è stato possibile ricreare il format DrinK&Draw online sotto la guida esperta di Guido Groppi, Ceo di vinodalproduttore.it.

I team coinvolti, studenti di un MBA dell’università romana, hanno analizzato un caso verosimile di azienda in crisi economica rilevante e per la quale dovevano trovare una strategia per risollevare le sorti della stessa evitandone il fallimento. 

Una casistica purtroppo nota in questo momento storico che ha dato modo a tutti i partecipanti di proporre una soluzione possibile e concretamente realizzabile, basandosi anche sugli elementi utili forniti da Guido Groppi, sfruttando il mondo del vino e delle sue dinamiche commerciali.

Il nostro viaggio oltre i confini di Corefab proseguirà durante questa calda estate, ritornando nel nord Italia e precisamente a Reggio Emilia nella cornice del Parco Maltidico di Montalto dove ci attenderanno il Direttore e Event Manager dell’Hotel Mercure Astoria per parlare, durante un nuovo evento di team building, di un mercato che finalmente è in ripresa e ha voglia di ritornare a lavorare.

Nuovi scenari, mercati in ripartenza e noi di Corefab abbiamo scelto di esserci ancora.

Oltre i confini, oltre i muri e le barriere, abbiamo deciso di andare e guardare sempre più in là facendo in modo che il nostro messaggio sia utilizzato come aggregatore per riaccendere contatti e opportunità.

Abbiamo deciso di mettere la palla al centro e dare un nuovo calcio di inizio, giocando questa partita con differenti modalità che segnano ufficialmente l’inizio di una nuova era.

#siamotuttiindispensabili solo se comprendiamo che il mercato è cambiato e il nuovo imminente futuro acquisirà forme più evolute, influenzate da quanto accaduto negli ultimi due anni.

Forme a cui dovremo essere pronti, preparati e bravi per interpretarle e farle nostre.

Sei pronto a scendere in campo?

Teambuilding Daniele Cassioli

Guardare oltre. La cura nei rapporti come stimolo positivo.

Il grande viaggio di Corefab nello studio di soluzioni efficaci per le aziende alle volte prende strade e declinazioni diverse da quelle di origine. Questo accade quando ci si ferma a pensare a come le attività di team building possano essere un grande supporto anche per segmenti di mercato differenti da quelli che abitualmente si rivolgono a noi.

È nato così, da un’attenta analisi delle risorse che Corefab poteva mettere a disposizione per incontrare il mercato della silver economy, il nostro nuovo progetto indirizzato a coloro i quali dedicano la loro vita professionale alla cura delle persone con fragilità sociali.

Chi si occupa delle persone e della loro cura ha la necessità di essere sempre in grado di ricevere stimoli che gli permettano di vedere oltre il semplice lavoro, cogliendo gli aspetti più importanti legati alla sensibilità, all’umanità e alla crescita continua.

Il ruolo di Corefab, in questa occasione, è diventato quindi ancora più importante. Perciò abbiamo deciso di circondarci di partner con una particolare attitudine sia sulle tematiche trattate che sull’obiettivo legato alla fiducia reciproca, allo scopo di alimentare la qualità delle relazioni.

È stato coinvolto un grande amico di Corefab, Daniele Cassioli , (Marco Menoncello e Daniele Cassioli in passato hanno collaborato per lo spettacolo teatrale “La Svista”) pluricampione mondiale di sci nautico, membro del consiglio nazionale del Comitato Italiano Paraolimpico, presidente del Real Eyes Sport (associazione sportiva senza scopo di lucro) nonché formatore aziendale e autore del libro “Il Vento Contro”.

Daniele, attraverso un percorso formativo dedicato alle aziende, porta la sua storia ed esperienza di sportivo non vedente trasformando la realtà in un viaggio meraviglioso attraverso l’utilizzo e lo stimolo di tutti i sensi, mettendo in evidenza come il nostro istinto ci faccia sfruttare solo una piccola percentuale del loro potenziale.

Al fianco di Daniele, oltre allo staff interno di Corefab con Chiara Marelli, facilitatrice ad un tavolo di lavoro e Marco Menoncello, coordinatore dell’intera attività, abbiamo abbinato altri professionisti:

Samantha Zintu, responsabile della formazione aziendale per Poleposition.tech Laura Bricola, educatrice professionale.

Per questa missione unire le forze era indispensabile.

Sulla base di queste premesse e con una nuova sfida da affrontare, insieme a Samantha e Daniele abbiamo dato vita ad un nuovo format, adattando una delle nostre attività di team building e declinandola per lo staff di Domitys , realtà che da anni si occupa di fornire (sia in Italia, sia in Francia) strutture abitative in cui far vivere in sicurezza la terza età, senza rinunciare ai propri spazi, alla privacy e semplificando lo stile di vita, grazie al supporto costante di un team di professionisti e collaboratori.

La giornata di team building ha avuto inizio facendo scendere in campo Orietta Coppi, General Manager di Domitys che, grazie alla profonda conoscenza del suo staff, ci ha permesso di creare le giuste squadre affinché potessero ottenere il migliore risultato dall’esperienza che stavano per scoprire.

Partendo quindi dal grande tema della Cura, importante per tutti coloro che lavorano nel campo sanitario, sono state individuate 4 macro categorie da cui partire per l’attività proposta:

  • Creatività
  • Comunicazione
  • Economicità
  • Motivazione

All’interno di queste 4 aree è stato importante focalizzarsi sul raggiungimento dell’obiettivo chiave della giornata:

Prendersi cura di sé stessi aumenta la possibilità di farlo con gli altri, migliorando la gestione delle relazioni della vita quotidiana.

Fissati tutti i cardini, la sfida ha avuto inizio.

Daniele Cassioli teambuilding
Daniele Cassioli – Pluricampione mondiale paraolimpico

Daniele ha aperto i giochi con uno speech motivazionale indirizzato a sollevare l’attenzione verso le innumerevoli opportunità date dagli organi di senso a disposizione del corpo umano, considerando che tutti i componenti di ogni squadra sarebbero stati privati di uno di questi: la vista.

“Ma niente paura, essere privati della vista, vi permetterà di guardare oltre” (Cit.Daniele Cassioli)

Con il solo utilizzo di tatto e olfatto, quindi svolgendo l’attività bendati, è stato chiesto a tutti di aprire una scatola misteriosa dove i partecipanti hanno trovato attrezzatura e materiali per costruire qualcosa che rappresentasse le caratteristiche del “luogo ideale” per ogni componente dell’equipe.

Al termine dell’attività è stata rimossa la protezione dagli occhi e ognuno ha raccontato il proprio elaborato avendo cura che il messaggio trasferito ai presenti potesse descrivere, senza timore, le sensazioni che la sfida aveva suscitato.

Il risultato è stato oltre le aspettative.

Molti dei partecipanti (facenti parte della stessa squadra) hanno costruito un cuore senza che gli altri ne fossero a conoscenza.

Abbiamo visto mani e ponti, simboli di opportunità e crescita. Esattamente gli obiettivi che ci eravamo prefissati e a cui sono arrivati in maniera naturale e spontanea.

Il primo tempo della sfida aveva già fatto emergere i giusti stimoli per affrontare la seconda parte della giornata.

Un breve questionario online inviato nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo ha fatto emergere tutte le emozioni con le quali i partecipanti avevano affrontato l’attività e ha permesso di dare il via all’intervento pomeridiano tenuto da Samantha, la quale ha portato l’intera equipe a riflettere sull’importanza di lavorare al meglio, in un clima di condivisione e serenità.

Se è vero che #siamotuttiindispensabili, per essere tali l’atteggiamento deve essere quindi positivo e rivolto alla condivisione, così come lo è stata questa giornata breve e intensa, in ogni suo attimo.

E’ diventato chiaro e tangibile che la consapevolezza verso la cura dei rapporti interpersonali, si riflette direttamente anche sulle persone più fragili e bisognose, sia in una struttura per anziani come Domitys, che in altre realtà dove l’attenzione per il prossimo deve rimanere sempre alta.

L’equipe ora ha uno strumento in più per guardare oltre, per vedere con il cuore, le mani, le emozioni.


teambuilding outdoor

Le strade dei team building outdoor portano in montagna

Il cammino di Chiara alla ricerca di nuove attività di team building outdoor per le aziende ha fatto un grande salto indietro nel tempo fino ai tempi dell’Università.

È proprio tra le aule di scuola che è nata l’amicizia con quel ragazzo, Paolo, che girava per i corridoi portando in spalla sempre uno zaino da montagna e che si è poi rivelato, nel tempo, uno degli anelli fondamentali della nuova rete di collaboratori di Corefab.

Paolo Guarisco, responsabile di Traccia trekking e accompagnatore di media montagna, ha sempre avuto la passione per le alte vette fino a spingersi a frequentare i primi corsi di sci alpinismo già all’età di 15 anni. Viaggiando intorno al mondo è arrivato ad accompagnare numerosi gruppi di appassionati durante le attività di trekking in ambienti selvaggi e in alta quota.

Un giorno Paolo, in cerca di un campo base per le sue attività outdoor nel triangolo lariano, ha ritrovato Chiara a Civenna (piccolo comune vicino Bellagio) e la sua baita immersa nel verde dove, da lì, è iniziato un nuovo grande progetto.

Amicizia e Professionalità insieme hanno dato vita alla proposta di team building “Heading to the Olympics” realizzato e promosso da Corefab con Traccia Trekking.

Traccia Trekking e Corefab -team building outdoor

Un format che ha saputo unire l’amore per la montagna di due ex compagni universitari, con le esigenze degli imprenditori che contattano Corefab per le loro esperienze formative allo scopo di rafforzare il team di lavoro, attraverso la motivazione e prove di fiducia reciproca.

E sul concetto di fiducia che si apre questa esperienza tra i boschi che vede come base il Lago di Pusiano (ideale anche per grandi gruppi che si spostano in queste zone utilizzando gli autobus), ma che si è già estesa ad altre località con ottimi risultati.

Proprio come quando ci si prepara per partecipare alle Olimpiadi, questa attività spinge ad attivare l’attitudine alla collaborazione, attraverso il superamento di diverse discipline multisportive, che si adattano a qualsiasi tipo di preparazione o difficoltà.

L’obiettivo non è vincere, ma ricordare che #siamotuttiindispensabili per raggiungere un traguardo comune superando quegli ostacoli che appaiono insormontabili, divertendosi e imparando ad andare un po’ più in là dei propri limiti.

Il senso di questo progetto va oltre la realizzazione di un nuovo format, oltre la volontà di inserire una semplice proposta in catalogo.

La verità è che Corefab è il nucleo delle emozioni che nascono dagli incontri, dal territorio e dalle persone.

Ecco perché non potevamo pensare ad una nuova attività senza coinvolgere persone e luoghi che per noi hanno un significato umano e simbolico.

È qui che emerge dirompente l’anima di Corefab.

Paolo e le sue idee su questo punto ci rappresentano al 100%.

Grazie alla sua collaborazione con le attività artigiane locali, a supporto dello sviluppo del territorio, ha introdotto per la prima volta nell’area lombarda, il Packraft, un’imbarcazione monoposto per poter praticare in modo semplice e sicuro attività sportive sul lago di Como e Lecco.

Idee come questa stanno permettendo di far ritornare nella zona un turismo lento grazie alle quali si possono riscoprire angoli di lago che, diversamente, sarebbero difficili, se non impossibili, da raggiungere.

Packraft è uno strumento semplice e molto pratico, grazie al suo peso estremamente leggero e la facilità di utilizzo è perfetto per le esperienze outdoor con le aziende, ma non solo.

La sua governabilità permette chiunque di manovrarlo ed è adatto fin dai 10 anni di età.

Packraft è solo uno degli strumenti che Chiara e Paolo hanno scelto di utilizzare per promuovere questo nuovo format, infatti “Heading to The Olympics” raggruppa tutte le attività outdoor che si possono proporre all’aperto.

Dall’orienteering ai circuiti con prove di abilità fino alle canoe polinesiane e le sfide in acqua, tutto può durare fino ad un giorno intero (tranquilli perché è prevista anche la pausa per un bel pranzo) ed è adatto per piccoli e grandi gruppi, grazie alla possibilità di sfruttare in sicurezza enormi spazi all’aperto.

A nemmeno 1 ora di strada da Milano possiamo portare le aziende in un’ambiente non convenzionale, totalmente immerso nella natura e ridare un senso di appartenenza al proprio team, generando nuova energia positiva grazie alla sostenibilità del progetto.

La strada verso la ricerca di nuove esperienze per gli imprenditori e il loro team è una missione che continuiamo a perseguire e, certamente, il ritorno alla Baita di Chiara riserverà importanti novità.


Dal lago di Como nasce la nuova sfida per la ripartenza.

Tutto ebbe inizio un giorno in cui le strade di due donne, imprenditrici, professioniste con la grande passione per le montagne, si sono incrociate nella ricerca di opportunità di sviluppo per il loro territorio. Il Lago di Como.

Rita Annunziata, guida turistica attiva nella zona di Como e Bellagio, e Chiara Marelli, imprenditrice versatile e intuitiva con base a Civenna (Co) hanno a cuore il futuro imprenditoriale di un territorio che negli anni ha sempre offerto enormi opportunità di lavoro e turismo restituendo, alla natura che lo circonda, un valore aggiunto inestimabile.

Qui nasce l’idea di intervenire con Corefab a sostegno di un’area dove poter organizzare attività outdoor che valorizzino i prodotti, ma anche la professionalità di chi da anni lo vive e lo ha reso unico e speciale.

Tra i primi a rispondere all’appello di Corefab è stato l’Agriturismo Castello di Vezio, nel settore dell’hospitality della zona di Como, che ha deciso di partire dall’unione delle persone e da quello che stanno già facendo nelle loro singole realtà.

Team Building Lago di Como
Team Building Lago di Como
Lago di Como Castello di Vezio
Agriturismo Castello di Vezio

Al nostro ingresso in agriturismo (Varenna) ci ha accolto il sorriso di Giovanna Zequaj, manager assistant, con la quale abbiamo iniziato a conoscere questa splendida realtà immersa nel verde comasco e che da anni si occupa dell’accoglienza dei turisti (stranieri per la maggioranza) che vogliono godere dello spettacolo che la zona regala, grazie alla sua ubicazione vicino all’appendice della montagna.

 Insieme a Giovanna è emersa la necessità di dare un segno all’interno del proprio staff che facesse capire che, nonostante lo stop forzato, l’obiettivo era ripartire dando fiducia e creando nuove idee grazie al team.

L’attività ideata per lo staff dell’agriturismo unisce passione e valori, prodotti del territorio e sue peculiarità.

Stiamo parlando di Drink&Draw, un’esperienza unica in cui i partecipanti, ignari collaboratori della struttura coinvolta, vengono messi all’opera per realizzare un prodotto, ed investiti del ruolo di responsabili del gusto, dell’etichettatura e del marketing per una fantasiosa bottiglia di vino.

Ciascuno ha dovuto mettere da parte la funzione che normalmente ricopriva nella realtà di tutti i giorni, ponendosi a disposizione degli altri e dell’azienda con le sue capacità, creatività e buon gusto.

Nel magico scenario del cortile della location, abbiamo diviso i partecipanti in due squadre per una sfida in cui il motore dell’esperienza era guidato dalle singole sensazioni dei partecipanti.

L’obiettivo da raggiungere è stato quello di creare una nuova etichetta di vino da donare ai clienti più affezionati (o consolidati), come simbolo di gratitudine e invito a ritornare presto ad una normalità da condividere con loro.

Lo stimolo sensoriale è stata la partenza di questa esperienza di gusto e business.

Assaggiando diverse tipologie di vini, ognuno ha avuto la libertà di immergersi nelle naturali reazioni che i sensi restituivano all’assaggio, fino a portarli a sceglierne solo uno, senza essere mai influenzati dall’etichetta, rimasta per loro sconosciuta.

La costruzione dell’etichetta dell’agriturismo doveva rispondere ad una domanda:

“Perché i clienti dovrebbero innamorarsi di noi?”

La risposta è stata nell’assaggio di una bottiglia di vino realizzata e pensata per loro, un prodotto che raccontasse la storia dell’azienda, dei suoi prodotti a km zero e delle persone che ogni giorno la rendono speciale.

A guidare l’intera esperienza con Marco Menoncello, team builder di Corefab, c’era l’esperto Guido Groppi, fondatore di Vinodalproduttore.it che, grazie alla sua grande conoscenza della materia prima, ha permesso di svelare curiosità e storia ad ogni assaggio.

Storytelling creativo documentato interamente da gli scatti di Davide Perfetti, Uno Punto Quattro, che ha saputo cogliere tutte le piccole sfumature emotive di un’esperienza che non ha eguali (Le immagini inserite in questo articolo sono frutto del grande lavoro di Davide).

Grazie al confronto di diverse personalità, che nella quotidianità lavorativa ricoprono ruoli molto differenti, è stato possibile dare vita ad un connubio di idee importanti a supporto della rinascita aziendale.

Idee, ispirazioni, suggerimenti che sono partiti da un bicchiere di vino e termineranno in una nuova era.

È evidente come sia possibile replicare le attività pensate per i clienti di un’azienda, direttamente all’interno del proprio staff, per dare il via ad una nuova creatività, beneficio unico e inestimabile anche per questo settore, l’hotellerie, che ha sofferto tanto e ora vuole rinascere.

Dal lago di Como riparte anche il lavoro di Corefab.

Partendo dalla ricostruzione e dalla valorizzazione di questi luoghi, a noi molto familiari, vogliamo fare emergere le caratteristiche esperienziali ed emozionali di cui vi parleremo prossimamente.

È proprio qui che stiamo mettendo nuove basi con progetti nuovi o consolidati nel tempo.

Stiamo partendo dalle fondamenta e non è solo una metafora.


cooking teambuilding virtuale

Team Building virtuali. Foodie Tales è la risposta

Lo smartworking forzato ci ha portato a comprendere le reali opportunità del lavoro da remoto. E ci ha fatto capire anche le effettive potenzialità e i benefici dell’attività di team building, soprattutto ora che siamo fisicamente lontani, ma digitalmente vicini e iperconnessi.

L’esperienza con il mondo virtuale è passata dall’essere un’esigenza lavorativa ad un’opportunità dalla quale non possiamo più prescindere.

Per permettere alle aziende di ritrovare il contatto umano con dipendenti e collaboratori e fare in modo che la fiducia venga nuovamente alimentata, in Corefab abbiamo riunito il nostro team creativo e, dopo una lunga serie di caffè, videochiamate, video pensate e video immaginate, abbiamo messo in tavola alcuni nuovi format di team building per restituire alle aziende quella dimensione che stavano perdendo.

Corefab Foodie Tales è nato così, radunando le nostre forze e portando la cucina del team chef in rete, rievocando i profumi e i sapori, ma anche l’entusiasmo che risuona nella nostra location quando la sfida ai fornelli diventa un modo per ritrovare la metafora aziendale dentro ad un piatto.

Foodie Tales è il format di team building virtuale che mette al centro l’esigenza dell’azienda e la rielabora grazie all’utilizzo di ingredienti e preparazioni. Come?

Una mattina suona alla porta dei tuoi dipendenti un fattorino che porta loro la spesa che non hanno ordinato.

Ad ognuno vengono assegnati gli stessi ingredienti più un solo prodotto misterioso, strano, insolito, che non ci si aspetta nella ricetta e che differisce da tutti gli altri.

Questo sarà il problema da risolvere.

Come inserire questo unico elemento discordante in un processo che sembra apparentemente semplice, fluido e già organizzato? Problem Solving è la prima sfida!

Il Team building arriva a casa tua

Può sembrare incredibile, ma partendo da questo semplice gesto abbiamo stimolato la creatività e, attraverso la collaborazione virtuale, abbiamo dato il via ad un nuovo modo di comunicare sfruttando un contesto totalmente atipico, lontano anni luce dalla scrivania dell’ufficio!

Guardare fuori dagli schemi significa anche cogliere il potere del digitale per favorire la comunicazione tra le persone.

L’ingrediente estemporaneo nella ricetta permette così di rompere l’ordinario e il consueto per lasciare spazio ad un nuovo modo di interpretare la realtà, facendo emergere, in un’unica preparazione, i dubbi, le difficoltà, ma anche stimoli creativi a volte trovati nell’esperienza di uno o nelle passioni dell’altro.

Tutto il team porta una parte di sé, nessuno rimane fuori dal risultato finale. Considerando sempre la nostra filosofia dove #siamotuttiindispensabili, l’esito di questa esperienza sarà, eccezionalmente, la versione migliore di quello che si era pensato in principio, la versione migliore del team stesso.

Inclusione, collaborazione, problem solving, creatività, riscoperta, curiosità.

Tutto in una ricetta? Sì!

L’intera vita professionale può entrare in un evento di team building; perfino l’employer branding dell’azienda che ha capito che coinvolgere, stimolare e sfidare sono tre elementi chiave nella rinascita della motivazione del proprio staff.

Raccontare una storia attraverso piatti, ingredienti o elementi che fanno parte del mondo food&beverage corrisponde al nostro nuovo modo di comunicare, diventando a tutti gli effetti uno strumento di marketing per tutte le tipologie di aziende, a prescindere dal settore a cui appartengono.

Provare ad immaginare quanto, per esempio, può trasmettere il racconto della vita in un’azienda vinicola. E’ affascinante e porta in una nuova dimensione dove si risvegliano sentimenti ed emozioni, conflitti e realtà.

Ma quella del vino è un’altra storia da raccontare, da realizzare, da costruire con la prossima azienda e il tuo team.

Food content

Food Content: i prodotti raccontano la storia dell’azienda

Food Content: la storia dell’azienda raccontata attraverso i suoi prodotti.

Il modo di comunicare sta repentinamente cambiando e solo chi ha capito che, per distinguersi tra la massa, occorre dare il giusto valore ai contenuti, riuscirà ad uscire dalla crisi moltiplicando il proprio fatturato.

Il settore agroalimentare ha trovato nel food content la risposta all’improvviso crollo del comparto food&beverage.

In Corefab il principio base su cui si fonda ogni progetto è quello di poter creare, costruire e realizzare una proposta di valore che permetta alle aziende, che chiedono il nostro supporto, di poter avere tutti gli elementi per attivare una strategia di business incentrata sulla crescita e lo storytelling.

Corefab Lab nasce per raccontare storie.

Ogni ricetta realizzata racchiude la storia dei prodotti e delle loro peculiarità immerse nella preparazione dei piatti di Patrizia replicabili semplicemente in qualsiasi momento.

Questa azienda ha compreso e intuito l’enorme potenziale dato dal digitale e dalla creazione di contenuti che permettessero al loro brand di avere una voce, un’anima ed emozionare attraverso il food content.

Proprio la cucina è diventata il palco principale per elevare la qualità della materia prima, creando connessioni emotive attraverso il racconto culinario dei valori aziendali.

Nei piatti c’è il ricordo di come l’azienda è nata, delle difficoltà che ha incontrato e di come le ha superate. Dentro ad ogni ricetta c’è l’anima dell’azienda e di ogni singolo dipendente.

Tutto questo è possibile per qualsiasi realtà aziendale, grande o piccola, che ha compreso che il marketing emozionale, quello strumento che permette di stimolare il nostro inconscio, è diventato la nuova strategia di business e non un’alternativa per superare il Covid.

Essere in grado di sfruttare le criticità date da un periodo così difficile per permettere di far crescere il proprio business, moltiplicare il fatturato è possibile e noi ne abbiamo le prove!

Storie di imprenditori e di imprese, storie di fatiche e successi, storie di uomini e di donne che le aziende le vivono e le coltivano fin dentro le loro singole passioni.

Durante il periodo post Covid ogni cosa è cambiata, l’impensabile è diventato realtà e abbiamo scelto di essere gli artefici di nuove opportunità riadattando, tra le altre cose, anche la nostra struttura interna e diventando punto di riferimento per tanti nuovi percorsi di rinascita aziendale.

Maurizio Castelluccio (Ceo di Milanofresh) e sua figlia Arianna (Sales&Marketing Manager e E-Commerce Manager di Milanofresh) sono entrati in Casa Corefab qualche mese fa con la determinazione e la passione che li rappresenta, raccontandoci il loro progetto, la vita dedicata all’azienda di famiglia.

Durante la pandemia hanno capito che, se si fossero fermati, se non avessero cercato di ascoltare il nuovo mercato e le nuove opportunità che si stavano creando, continuando a farsi contagiare dagli inevitabili effetti psicologici e commerciali del virus, l’azienda sarebbe collassata.

Maurizio e Arianna hanno intuito che l’unico modo per poter uscire dalla forte crisi subita dal settore Horeca, era attuare un processo di rivoluzione produttiva e comunicativa mettendo in primo piano il racconto delle loro vicende personali sfruttando la cucina e i suoi contenuti.

L’azienda, Milano Fresh Srl (Ilcontadino-Online) si occupa dell’esportazione di prodotti alimentari e il repentino cambio di prospettive ha permesso di valutare il digitale come opportunità, sfruttando in modo intelligente gli enormi vantaggi dati dall’ e-commerce, che hanno integrato nel processo di Business.

 

Il digitale è diventato parte essenziale della strategia che ha portato l’azienda a moltiplicare il fatturato e comprendere che non lo si stava facendo per pura necessità, ma per entrare in una dimensione totalmente orientata ad un nuovo modo di raggiungere i clienti, là dove si stavano spostando.

Nella storia di Maurizio e Arianna, Corefab è arrivata grazie alla potenza della rete.

Grazie alla forza degli incontri che nascono in modo naturale quando alla base c’è fiducia, relazioni e sana e reciproca condivisione.

In Corefab hanno incontrato Patrizia Rimoldi, foodblogger e content creator, che è diventata parte integrante del nostro Team per raccontare le storie di imprenditori straordinari come loro.

Patrizia, da oltre 10 anni è Foodblogger di Tgcom24 canale cucine e del suo blog La gaia cucina di Patty. Conduttrice e consulente per video ricette. Attraverso le materie prime, è in grado di costruire un viaggio culinario che permette di far esaltare ogni singolo sapore, trasformandolo in una scoperta di gusto ed emozione.

Il suo modo di comunicare passa attraverso la genuinità dei prodotti che utilizza integrando, in un semplice piatto, lo storytelling narrativo di una realtà imprenditoriale.

Patrizia e Arianna, insieme nella nostra cucina, hanno dato vita ad un percorso culinario partito dall’acquisto dei prodotti direttamente dall’e-commerce di Milanofresh e concretizzato nel Food Lab di Corefab, attraverso la preparazione di ricette semplici, colorate e cariche di positività.

Food Content per le aziende

Ogni ricetta realizzata racchiude la storia dei prodotti e delle loro peculiarità immerse nella preparazione dei piatti di Patrizia replicabili semplicemente in qualsiasi momento.

Questa azienda ha compreso e intuito l’enorme potenziale dato dal digitale e dalla creazione di contenuti che permettessero al loro brand di avere una voce, un’anima ed emozionare attraverso il food content.

Proprio la cucina è diventata il palco principale per elevare la qualità della materia prima, creando connessioni emotive attraverso il racconto culinario dei valori aziendali.

Nei piatti c’è il ricordo di come l’azienda è nata, delle difficoltà che ha incontrato e di come le ha superate. Dentro ad ogni ricetta c’è l’anima dell’azienda e di ogni singolo dipendente.

Tutto questo è possibile per qualsiasi realtà aziendale, grande o piccola, che ha compreso che il marketing emozionale, quello strumento che permette di stimolare il nostro inconscio, è diventato la nuova strategia di business e non un’alternativa per superare il Covid.

Essere in grado di sfruttare le criticità date da un periodo così difficile per permettere di far crescere il proprio business, moltiplicare il fatturato è possibile e noi ne abbiamo le prove!

Coworking Cormano

Ufficio liquido e Coworking!

Ufficio liquido: Cos’è? Può essere la soluzione post Covid?

Quando si parla di ufficio liquido si intende una prospettiva totalmente diversa dell’ambito lavorativo e occupazionale. Il mondo del lavoro oggi tende a togliere i paletti per diventare flessibile, personalizzabile e molto più autonomo.

In modo particolare il concetto di posto di lavoro sta mutando profondamente. Ora come ora siamo più consapevoli del fatto che possiamo lavorare da casa, dal mare, dalla montagna, in ufficio, al bar senza rinunciare alla collaborazione con i colleghi che possono essere raggiunti in ogni luogo attraverso le piattaforme di condivisione virtuale.

Negli ultimi mesi è sempre più evidente come, man mano, si stia affermando il lavoro da remoto e i grandi edifici stracolmi di uffici chiusi e molto frequentati stiano diventando obsoleti. Si prende consapevolezza anche dei costi che essi comportano in termini di affitti, utenze, responsabilità e sicurezza.

A conti fatti è evidente come le aziende si stiano affacciando a soluzioni meno costose che permettano di liberarsi delle incombenze di gestione le quali inevitabilmente generano nuovi costi e nuove criticità.

L’ufficio liquido è un concetto nuovo che però abbiamo a disposizione da anni. La nascita del primo coworking risale al 2005, sebbene in Italia sia arrivato diverso tempo dopo, certamente non doveva servire una pandemia per farci aprire gli occhi su una prospettiva di lavoro totalmente differente e più performante.

Performante perché ci siamo presto accorti che l’abbattimento dei muri e delle barriere orarie aumenta la produttività e, se ben gestita, fa crescere anche la curva delle opportunità che possono nascere da un maggiore coinvolgimento del dipendente nell’intero business dell’azienda.

Occorre essere molto attenti però perché, se da una parte l’ufficio liquido si adatta facilmente a tempi e spazi, dall’altra parte rischia di far perdere i contatti e le connessioni spostandole in aree virtuali poco umane e molto fredde.

Creare nuove abitudini, nuovi momenti di condivisione permette di mantenere salda la fiducia dei propri dipendenti evitando così di perderli nell’eccessiva fluidità del tempo.

Le parole d’ordine in questa nuova era diventano flessibilità e creatività! E’ la rivincita della libertà sulle gerarchie aziendali, la rinascita di attività temporanee che mutano nel tempo, contratti sempre meno vincolanti sia per aziende che per dipendenti, metodologie di lavoro più orientate al raggiungimento degli obiettivi e meno agli orari standardizzati.

Siamo ufficialmente davanti al mondo del lavoro del futuro che è già ormai PRESENTE, dove le sedi operative potrebbero davvero sparire e con loro anche il concetto di giornata lavorativa di 8 ore fisse. Ogni luogo diventa lo spazio adatto, i tempi si dilateranno e si adatteranno alle nostre esigenze e necessità. La capacità organizzativa sarà la prima skills richiesta perché con una non definizione del tempo sarà fondamentale sapersi riorganizzare in funzione degli obiettivi.

spazio coworking milano cormano

Avremo nuovi strumenti digitali, nuovi software e soprattutto cercheremo nuovi luoghi per lavorare comodi, aperti, smart e soprattutto che ci mettano in connessione con altri professionisti in grado di dare un valore aggiunto al nostro business.

L’ufficio liquido è quello spazio di lavoro che si adatta, si modifica continuamente e si muove con facilità e fluidità.
In questo momento gli spazi di coworking permettono la realizzazione in tempo reale di questa nuova realtà fornendo in primo luogo lo spazio che stiamo cercando che sia non solo una scrivania ma uno luogo agile in termini di sicurezza, strumentazione e connessione.

Il coworking non è un semplice luogo per lavorare, è il primo momento dove poter fare rete, accrescere le proprie competenze, formarsi e ricevere input stimolanti per dare forme nuove al proprio business. Confrontarsi con realtà diverse aumenta la capacità critica e fa volare in alto il numero di opportunità.

Attenzione, perché come abbiamo già detto, questa nuova realtà in un attimo può trasformarsi in un incubo!

Il telelavoro, la trasformazione digitale e il mondo virtuale sono certamente diventati prepotentemente una parte della nostra quotidianità ma nulla può sostituire il confronto umano e l’arricchimento che ne deriva da esso. La possibilità di connettersi da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento non deve rischiare di far allungare troppo il filo che tiene unito il team.

Coworking Cormano

Qualsiasi sia la strada che si intraprenda per rivoluzionare il proprio modo di lavorare, non bisogna mai abbassare la percezione della presenza umana sia in termini di motivazione dello staff che di continuità di comunicazione. Chiamate, meeting, appuntamenti fisici periodici e continuativi sono fondamentali per tenere le redini di un progetto dando sempre la giusta importanza all’apporto di ognuno.

L’emergenza Covid ha costretto le aziende a rivedere ogni concetto di lavoro radicato nella sua cultura, ma da qui si può partire per riscrivere e valutare seriamente la possibilità che l’ufficio liquido sia una concreta possibilità.